Parsifal lesse ed annotò ogni cosa.
Nel libro era riportato un dialogo tra un frate di nome Isoleno ed un novizio:
NOVIZIO: “Sono pratiche pagane e lontane dai lumi della ragione…”
ISOLENO: “Figliolo... esistono pratiche oscure, rituali remoti eppure ancora vivi ed efficaci...”
NOVIZIO: “La Fede non illumina solo la verità e ciò che esiste realmente?”
ISOLENO: “Si, ma la Fece non nega l’esistenza di ciò che ci circonda…”
NOVIZIO: “Il paganesimo non è falso e bugiardo?”
ISOLENO: “Si, il paganesimo si... ma le forze del Male sono reali come lo siamo io e te in questo momento, figliolo...”
NOVIZIO: “Perché Dio permette al Male di esistere?”
ISOLENO: “Dio non crea il Male... esso nasce da solo... il Male è la negazione della Divina Volontà, figliolo...”
NOVIZIO: “Non comprendo...”
ISOLENO: “Un giorno comprenderai... questa è la perfezione del Creato... essa è il Bene e andare contro le sue leggi genera il Male...”
NOVIZIO: “E come difenderci dal Male?”
ISOLENO: “Riconoscendolo… ricordi la casa di quei contadini? Le capre sgozzate, le galline mutilate e i cavalli stremati come se avessero corso per tutta la notte? Rammenti cosa ho fatto ieri sera? Seguimi...”
NOVIZIO: “Il crine di cavallo che avete inchiodato sulla porta della loro casa... perché ora è intrecciato?”
ISOLENO: “Quel crine ha salvato quella gente… la bestia non è entrata nella loro casa stanotte… ha impiegato tutta la notte per intrecciare il crine e con l’albeggiare è poi fuggita via…”
NOVIZIO: “Che storia è questa? Quel crine è forse magico?”
ISOLENO: “Ti ho detto, figliolo… vi sono oscure tradizioni… antiche quanto il mondo…”
