Accarezzata dalle delicate mani di Altea e coccolata da quelle dolci e amorevoli di Elisabeth, la bambina cominciò pian piano a rasserenarsi, fino a quando quel sorriso solo accennato in precedenza divenne luminoso ed abbellì il suo visino.
“Rykeira…” mormorò la bambina “… Rykeira, è il mio nome…” fissò allora le due dame con i suoi grandi occhioni smarriti “… voi non mi abbandonerete, vero? Non mi lascerete sola?”
Ad un tratto, però, chinò il capo e cominciò a piangere.
“No, loro prenderanno anche voi…” in lacrime Rykeira “… come hanno fatto con la mia mamma… e poi verranno a prendere me…” e si buttò fra le braccia di Altea.
Nella sua cabina, intanto, Cavaliere25 era in preda al delirio causato dalla febbre.
Elmi fatti d’aria…
Nebbia che saliva da un fiume bollente come pece…
Poi una donna, avvolta da una clamide nera come una notte senza Luna…
Un lamento lontano, le lacrime della gente in processione…
Sangue che tingeva le acque, stridore di denti, minacce, gemiti e grida strazianti...
Una chiesa in un bosco…
Il cancello serrato...
Acqua...
Acqua…
Acqua calda mista a zolfo…
Cavaliere25 saltò su, sudato e col respiro rotto.
“Calma, ragazzo mio...” tentando di rasserenarlo Jovinus “… dovete stare calmo... riposatevi ora... vedrete che la febbre scenderà...”
Accanto al letto c’erano anche Plautus, Goz e Lainus.
Ad un tratto un marinaio bussò ed entrò nella cabina.
“Capitano…” col volto scuro “… uno degli uomini colpiti da questa febbre… è appena morto…”
“Diavoli dell’Inferno!” Inveì Goz.
“Forse è malaria…” fece Lainus.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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