Altea portò con sé la piccola nella sua cabina.
Qui cominciò ad asciugare i suoi capelli e a cambiarle poi quegli abiti bagnati.
La ragazza cercò poi di parlare con la bambina, ma questa, in un primo momento, restò in silenzio.
Poi, ad un tratto, cominciò a parlare:
“La mia mamma… mi ha detto di scappare… corri, vai… mi ha detto… corri e non voltarti indietro… neanche se la mamma ti chiamerà… queste sono state le ultime parole che mi ha detto… poi loro l’hanno presa…”
Sul ponte del Carrozzone, intanto, c’era inquietudine in tutti passeggeri: Elisabeth e Daniel apparivano quasi ossessionati da Isolde; Gaynor con ancora il ricordo di quei cigni nella mente e Goz sempre più turbato per quel viaggio che aveva intrapreso.
“Siete stato molto lesto e coraggioso, amico mio.” Disse Lainus avvicinandosi a Cavaliere25. “Avete visto quella bambina da sola e subito vi siete lanciato a nuoto verso di lei.”
“Si, siete stato davvero in gamba.” Avvicinandosi al boscaiolo anche Jovinus.
“Cosa ne dite di festeggiare con un bicchiere di vino?” Domandò Plautus.
“Fratello…” sembrò rimproverarlo Jovinus.
“Beh, giusto per festeggiare il ritrovamento di quella bambina, fratello…” arrossendo il frate.
Ad un tratto, però, Cavaliere25 cominciò ad avvertire dei forti capogiri.
Strane e mutevoli immagini apparvero alla sua vista, fino a quando il boscaiolo perse i sensi e cadde.
“Cosa avete?” Gridò Lainus.
“Presto, portiamolo dentro!” Fece Jovinus, controllando la fronte di Cavaliere25. “Brucia quasi da prendere fuoco! Ha la febbre!”
Un attimo dopo condussero il boscaiolo nella sua cabina.
“Capitano…” avvicinandosi un marinaio a Goz “… anche altri uomini a bordo hanno la febbre alta… tutti quelli che sono scesi in acqua per spostare il tronco…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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