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Vecchio 19-01-2012, 20.52.23   #229
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Talia smise di parlare al signorotto e si allontanò, seguita poi da due dei suoi fratelli.
Bisognava difendere il Casale.
Ad ogni costo.

Il vento soffiava impetuoso e ribelle fra le cime degli alberi che correvano lungo il viale, fino a disperdersi attorno al Casale.
“Questo luogo è magnifico…” sussurrò il giovane.
“Cosa?” Fissandolo Talia. “Non ho capito cosa hai detto... parli da solo?” Sorridendo.
“Si, forse...” sbottò lui, gettando uno sguardo vagamente risentito “… con chi altri vuoi che parli?”
“Ah, ti ringrazio.” Replicò lei. “Questo sì che è un degno complimento alla mia conversazione. Grazie tante.”
“Già…” fece lui “... tanto mi prenderesti in giro...”
Talia lo fissò sorridendo.
“Dai, ti prometto che non lo farò, mio permaloso cavaliere.”
Lui la fissò nuovamente, per poi tornare a guardare gli alberi animati dal vento.
Erano poco distanti dal Casale, all’ombra di un albero.
“Pensavo alla bellezza di questo posto...” perdendosi nell’incanto di quella terra lui “... un giorno, quando sarò un cavaliere ricco di fama e onori, avrò per me questo luogo... si, difendendolo da chiunque ne avanzi pretese...”
“Perché dovrebbe accadere?” Chiese Talia.
“Perché il mondo è pieno di malvagi e prepotenti...”
“Vedi sempre guerre e scontri ovunque, tu...” replicò lei.
“Già…”
“Allora ci penserai tu?” Ridendo lei. “Possiamo fare sogni tranquilli?”
“Ecco, sapevo che ci avresti scherzato su...”
“Vedi che sei permaloso?” Sorridendo lei. “Comunque io ti credo. Ti credo che difenderai sempre questo luogo e tutti noi.”
Lui la fissò e sorrise.
“E il maestro, per questo ti darà un premio.” Aggiunse lei.
“Non mi interessano i premi del maestro.” Tornando a guardare il cielo lui. “E poi lui sa solo mettermi in punizione e sgridarmi...”
“Allora lo farai senza richiedere alcun premio!” Esclamò Talia. “Ma solo per onore cavalleresco!”
“Magari me lo darai tu il premio…”
“Io? Mai io sono solo una piccola dama... per un cavaliere ci vogliono grandi onori, terre, castelli.”
“Lo sapevo...”
“Va bene.” Sorridendo Talia. “E che premio vorresti?”
“Posso chiedere qualsiasi cosa?”
“Certo.”
“Ne sei certa?” Fissandola lui. “Senza alcun limite?”
“Beh, nel limite della ragionevolezza.”
“Sapevo che c’era il trucco...”
“Su, quale premio brami, cavaliere?”
Lui la fissò, lasciando per un attimo l’azzurro dei suoi occhi in quelli di lei.
“Talia!” Chiamò all’improvviso uno dei fratelli che giungeva dal Casale.
“Oh, deve essere l’ora della preghiera...” alzandosi lei “...su, il tempo stringe… quale premio desideri?”
“Vai, sei attesa...” fissando il verde bosco lui “... ti dirò del mio premio la prossima volta che il maestro ti lascerà venire qui...”

“Talia, cosa faremo per difendere il nostro diritto sul Casale?” Domandò uno dei due fratelli che la stavano seguendo, destandola così da quel lontano ricordo che sembrava volato via col vento che soffiava sul bosco.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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