A quelle parole di Talia, tutti annuirono.
“Fyellon verrà, lo so…” disse uno di loro alla ragazza “… e lo sai anche tu… non ci lascerà piangere il maestro da soli…”
“Si, hai ragione…” facendosi avanti un altro “… e sono sicuro che scoprirà la verità… si, Fyellon capirà cosa è accaduto al maestro… riuscirà a dissipare le tenebre che avvolgono la sua morte…”
“Non c’è alcun mistero…” intervenne un terzo fratello “… nessuno, bandito o ladro, avrebbe potuto uccidere il maestro… e poi aveva il collo spezzato, senza presentare ferite da taglio… l’unica spiegazione possibile è che il maestro è caduto pesantemente, battendo la testa e morendo sul colpo…”
Quella spiegazione sembrò convincere tutti.
Poi, tutti loro, lasciarono il Tempio.
Talia e Nestos restarono soli.
“Ehi, Nestos, vieni qui, presto!” Gridò.
Nestos lo raggiunse subito.
Erano davanti alla facciata Sud del Casale, dove domina la grande vetrata.
“Sai che se si rompe uno di questi vetri” spiegò lui “poi si può esprimere un desiderio? Però bisogna rompere il vetro al primo colpo!”
Nestos gesticolò nervosamente.
“Sta calmo!” Fece lui. “E’ inutile che cerchi di farmi desistere, tanto neanche riesco a capirti! Ora scansati che devo prendere la mira...” facendo segno al fratello di allontanarsi un po’ da lui.
Un attimo dopo lanciò il sasso, colpendo in pieno uno dei vetri, frantumandolo in tanti pezzi.
“Hurrà!” Gridò, per poi scoppiare a ridere. “Non ridi, fratellino?” Fissando Nestos.
Questi lo fissava sconcertato.
“Ehi, devi esultare, Nestos!” Esclamò lui. “Il desiderio era per te! E un giorno non avrai più bisogno di fare tutti questi gesti per farti capire dagli altri!” E risero insieme.
Ma proprio in quel momento Fyellon giunse col maestro.
“Ecco, ti avevo detto, maestro...” disse Fyellon indicando la vetrata rotta.
“Lasciateci soli...” fece il maestro.
Fyellon e Nestos si allontanarono subito, lasciando da soli il maestro e quel fratello ribelle.
Nestos però si voltò a fissare suo fratello e lui lo tranquillizzò facendogli l’occhiolino.
Nestos, dopo quel lontano ricordo, fissò Talia con gli occhi bagnati da lacrime.
Corse allora fuori, prese un sasso e lo lanciò verso la vetrata del casale.
Ma il tiro si perse fra gli alberi, mancando il bersaglio.
Nestros allora si accasciò al suolo, maledicendo di non essere abile e forte come gli altri suoi fratelli.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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