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Vecchio 18-01-2012, 01.05.29   #176
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Isolde, nel vedere Gaynor pregare, sorrise.
“Anche per me è stata una giornata difficile…” sospirò “… in verità tutta la mia esistenza è stata difficile… qualcuno da piccola mi diceva che portavo sfortuna, che attiravo immani sciagure…” sorrise a se stessa “... chissà i volti del capitano e dei suoi uomini, se sapessero di questa cosa… prendere a bordo una donna in odore di sciagure… contro ogni regola della navigazione!” Si voltò di nuovo verso Gaynor. “Vi lascio alle vostre preghiere, milady… anche io ne conosco una… risale a quando era bambina… mia madre la recitava sempre con me… buonanotte, milady…” e si addormentò.


Il Carrozzone scivola sulle acque calde e piatte del Calars…
“Non possiamo proseguire oltre…” disse un vecchio che guardava l’ansa del fiume “… i fumi che si addensano rendono alterata ogni cosa… non sappiamo cosa troveremo dopo… nessuno è mai giunto oltre questo punto...”
Gaynor guardava il fiume e ascoltava quel vecchio.
Sul ponte arrivò un marinaio.
“Proseguiremo?” Chiese a questi il vecchio.
“Si, certo.” Annuì il marinaio. “Avete pagato il biglietto e noi vi porteremo a destinazione.”
Gaynor si voltò e vide Goz seduto che fissava il fiume con uno sguardo perso.
“Non disturbatelo…” mormorò il marinaio “… sono scappati i suoi cigni… è un uomo distrutto... è stata la strega a spaventarli…”
“Ma a bordo ci sono i monaci...” fece il vecchio “... la strega dovrebbe temerli...”
“Non so…” fissando la sponda del fiume il marinaio “... anni fa, alcuni domenicani si avventurarono in questi luoghi... ma non fecero più ritorno...”
Ad un tratto Gaynor si ritrovò sulla sponda opposta del fiume.
Alzò lo sguardo e una terribile visione si mostrò ai suoi occhi: il Carrozzone era in fiamme e si inabissava a poco a poco.
E nello stesso momento un’agghiacciante risata alle sue spalle, dal tono vagamente femminile ma dai tratti bestiali, le gelò il sangue.

Gaynor si svegliò di colpo.
Alzò gli occhi e vide un volto.
“Buongiorno, milady.” Sorridente Isolde. “Aspettavo voi per raggiungere gli altri e fare colazione.” La fissò per qualche istante. “Volevo anche dirvi grazie... grazie per non esservi rifiutata di dividere con me questa stanza…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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