Covenant's Love
Preseguimmo il cammino lungo la radura, finchè Belfagor non si fermò e trottò sul posto.
"Cosa gli succede Parsifal!!" disse Marlene
"Non preoccuparti, siamo molto vicini alla soluzione della sparizione.... Marlene"
Scesi da cavallo e chinandomi verso il basso, intravidi le tracce di ruote di legno.
"Bravissimo amico" con gioia -dissi-. " Marlene i tuoi uomini non sono lontano....dobbiamo tornare indietro".
Tornammo qualche piede più lontano dal nostro incontro e mi accorsi che fra gli alberi correva un sentiero....ne ero certo i sassoni si nascondevano lì. Il tutto era facile da dedurre, poichè, il sentiero era bloccato da alberi abbattuti. Tuttavia, che cosa ci dovevamo aspettare? Una radura, di sicuro, attraversata da piccole fonti di ruscello. Avevano bisogno di una strada, di velocità e di posizione, altrimenti come avrebbero potuto rispondere repentinamente alla chiamata del corno, i guerrieri sarebbero stati guardinghi ad ogni singola azione, ma non così formati. Potevo immaginare la fuga dei prigionieri, ma non l'intervento per salvarli.
Al crepuscolo, elaboraì la strategia. Chiamaì a me Marlene e le spiegaì il piano:
".... sei un ottimo stratega Parsifal, non posso credere che tu sia così giovane ma già esperto. Assomigli molto al Gran Cavaliere Caradill."
"Merito di mio padre e delle notti insonni che mi ha fatto passare nello studiare le tecniche militari utilizzate da Alessandro Magno, Odisseo, Annibale e molti altri". Non vi era tempo per i sollezzi, bisognava agire.
La notte era calata, e come di consueto la foschia andava a formarsi, ciò avrebbe giocato molto a nostro vantaggio, e così fu. Accendemmo alcune torce nei quattro angoli della radura ed i sassoni entrarono nel panico, probabilmente erano ancora freschi di formazione, il loro moto era divenuto più goffo e concitato. Corsero a svegliare gli altri e Marlene leggiadra come un'ombra danzò nell'area aprendo le quattro celle che rinchiudevano i suoi uomini regalandogli nuovamente la libertà. Il primo passo del piano era riuscito, ora bisognava appropriarsi del campo per rifocillare le forze e prepararsi per l'imminente battaglia. Non impiegammo tempo, poichè i sassoni colti nel sonno non riuscirono ad organizzarsi militarmente e furono soprafatti. Il campo era nostro. Venni presentato da Marlene ai suoi e non potete immaginare la gioia, la stima ed il rispetto con cui mi accolsero e mostrarono, gli porsi le medicine ed alcune provviste è la nottata passò in allegria. Mancavano poche ore all'alba ed io le sfruttaì per meditare.
Mi sedetti accanto al falò, osservavo il ciondolo del mio ordine e pensaì mirando le stelle.... dopo un pò anche Marlene mi raggiunse e si affiancò a me.
"Mi viene in mente" - le confessai- la notte nel Bosco di Brink.
"Cosa successe"
Le raccontaì la notte in cui venni a conoscenza del Corno di Siegfried, quando, incamminatomi nelle sue profondità scoprì un branco di mercenari e briganti di Eilwind che deturpavano quel sacro luogo. Non immaginaì di sopravvivere.
"Ti sei cacciato in un bel guaio" affermò Marlene. Sospirando. "Cosa faresti, se non avessi incrociato il suono del corno?".
"Continuereì la ricerca del mio ordine e della sua origine" risposi. "Combattereì una battaglia contro qualche altro avventore e ladro di etica, leggenda e valore" indicando il confino della radura, "e poi continuereì la mia ricerca".
A dire il vero, non ero certo che avreì fatto ciò, poichè il mio cuore sarebbe rimasto trafitto da una così simile azione da codardo ed anche mio padre non ne sarebbe stato contento.
Ultima modifica di Parsifal25 : 13-01-2012 alle ore 13.16.01.
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