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Vecchio 19-12-2011, 00.50.53   #12
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Come nasce un Gdr?
Come tutte le storie o le poesie, nasce da un’emozione, una sensazione.
Questo domanda la musa… quella sensazione, quell’emozione.
A lei spetterà poi di animarle e racchiuderle in una storia.
Ma dove nasce quell’emozione, quella sensazione?
Da tante cose.
Era un Sabato pomeriggio, quando mi ritrovai a visitare quel luogo…

Di ascoltare.
Questo mi è stato detto.
Di ascoltare ogni cosa che attraversasse quel luogo.
Il sibilo del vento tra le foglie dei noci, dei faggi, degli olmi…
E il suo eco tra le vecchie murature del Dongione diroccato…
Quello stesso vento, poi, che scendeva a carezzare la calma superficie del lago…
Poi il gorgoglio di un sassolino che affondava dopo essere stato lanciato in acqua, fino al rumore dei miei stessi passi sui rami secchi o sul terreno inumidito…
Ascoltare…
“Ascoltare cosa?” Domandai. “Qualche vostra vecchia tradizione, o magari un’antica leggenda? Qui si è anche combattuta la guerra Greco Gotica, vero?”
Il vecchio mi sorrise.
“Siete uno studente?” Mentre si accendeva la pipa. “Si vede che conoscete un sacco di cose…”
“Beh, qui ci sono stati i Sanniti, i Romani, poi i Goti ed infine i Longobardi.” Risposi indicando ciò che ci circondava. “E’ una terra ricca di storia questa.”
Il vecchio annuì, mentre la sua pipa aveva finalmente deciso di accendersi.
“Ma quello che c’è in questo posto” fissandomi “non lo troverete in nessun libro.” Alzando gli occhi al cielo terso ed azzurrissimo, mentre leggere ed incerte nuvole si stagliavano contro l’orizzonte infinito.
“Il vento è profumato e rischiara l’aria.” Respirando a pieni polmoni io. “Siamo stati fortunati a venire qui proprio oggi.”
“Qui c’è sempre vento e noi del posto abbiamo imparato ad amarlo.” Tornando ad accendersi la pipa il vecchio, che il vento nel frattempo gli aveva spento. “Ascoltate il vento…”
“Ascolterò voi se mi racconterete qualcosa di interessante…” sorridendogli “… mi piacciono le storie. Anzi, sono in cerca di una bella storia…”
“Non c’è nessuna storia da raccontare…” fece lui “… basta leggerla… leggerla tra gli alberi secolari e le verdi acque di questo lago…”
“Ho capito…” sorridendo di nuovo io “… questo posto nasconde qualche mito o leggenda… giusto?”
Mi fissò e sorrise anch’egli.
“Sapete che differenza c’è tra me e voi?” Mordicchiando la sua pipa. “Voi siete uno studente, uno studioso o qualcosa di simile… io invece sono un sognatore…”
“Beh, io, a dire il vero, sono molto più sognatore che studioso!” Esclamai. “Perciò parliamo la stessa lingua!”
“Il lago…” indicò lui “… non me… dovete guardare il lago, non la mia faccia. Lì si trova il segreto di questo posto…”
“Quale segreto?” Domandai, senza però levare gli occhi da quelle acque tanto verdi da sembrare incantate.
“Il sogno di cui vi parlavo…”
“Allora non c’è una storia…” voltandomi e fissandolo “… ma un sogno?”
“Vedete?” Sorridendo lui. “Siete abituato ai libri… esiste forse una storia senza sogno? No!” Scuotendo il capo lui. “In ogni storia c’è sempre un sogno racchiuso in essa…”
Mi voltai di nuovo a fissare il lago ed il mio sguardo si perse in quelle calme e verdi acque…
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