Ramingo e sfiancato vago per le strade lastricate di pioggia,
tra gli anfratti delle canalette grondanti dove il sudore poggia,
annaspo ansimante al fioco lume del camino affacciato alla finestra,
ma l'imposta si abbatte impetuosa lasciandomi un profumo di minestra.
La mente torna bambina quando la soave madre scaldava la cena,
e con mille premura soffiava sul piatto da me atteso con grande lena,
lascia tutto questa benedizione alla ricerca di qualcosa di migliore,
ed oggi solo campi consumati e rovine ammuffite scandisono le ore.
Dove sei coraggio di quella mia dolce vita?
Dove sei oggi che la fragranza di te è sbiadita?
Domande che si infrangono nei meandri della memoria,
ma oltre il turbinio delgli elementi intravedo la mia storia,
ed un'altra canzone attenderà il mio passo tremante,
mentre un'emozione mi accoglierà suprema e stimolante...
Taliesin, il bardo
|