La Satrapia giunse finalmente a Dover.
Elisabeth e padre Adam furono fatti scendere così a terra.
“Madame…” disse il chierico alla donna “… immagino non abbiate un posto dove andare… io sono diretto al convento dei Frati Predicatori… venite con me… attenderete là, insieme a vostra figlia, il ritorno di vostro marito…”
I due raggiunsero così il convento che sorgeva sulle vicine colline.
I frati accolsero con gioia il loro nuovo fratello e la donna con la sua bambina.
Trascorsero così giorni sereni tra quelle mura, scanditi dalle preghiere e dal lavoro dei monaci.
Maria divenne subito la gioia di quei religiosi.
E un soleggiato mattino di Dicembre, reso chiaro e profumato dal vento che soffiava da Nord, Elisabeth scorse una figura in lontananza che si avvicinava al convento.
Era un uomo dal passo sicuro ed il portamento fiero.
In mano aveva un ramo rinsecchito, col quale frustava l’erba sullo stretto sentiero che percorreva.
Si avvicinò alle mura del convento ed Elisabeth lo riconobbe: era Emile.
“L’attesa conduce sempre a qualcosa…” fece padre Adam arrivando alle spalle di Elisabeth “… e vi è sempre un ritorno dove c’è l’amore… andate da lui, madame… e possa Colui che vegliò sulla Sacra Famiglia di Nazareth proteggere anche la vostra… andate da lui…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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