Lo fissai per qualche minuto prima di rispondere... era un curioso soggetto. Probabilmente era il più curioso uomo che io avessi mai incontrato... e, nell’ambiente teatrale in cui ero cresciuta, di curiosi individui io ne avevo incontrati veramente tanti!
Eppure in quell’uomo c’era qualcosa... non era solo il suo sguardo o il tono deciso della sua voce, e non erano nemmeno i suoi modi delicati ma assolutamente sicuri... c’era qualcosa in più, qualcosa che non riuscivo ancora bene a cogliere.
“Sapete...” iniziai a dire, osservandolo con aria critica “Forse dovrei ritrattare ciò che ho detto nel magazzino: come attore non siete poi gran che!” sospirai appena, come contrariata “E non è per l’interpretazione, sia chiaro... quella direi che è passabile! Ma sulla scelta dei personaggi... beh, credo che su quella dovremo lavorare un po’...”
Feci una breve pausa, poi sollevai un sopracciglio e lo scrutai sarcastica...
“Lord Tudor di Camelot, eh? Un aristocratico, di una delle più nobili e antiche casate di tutta l’Inghilterra, che se ne va in giro tranquillo per la ginestrina Ostyen... o siete il più ardito o il più pazzo degli uomini, milord!”
Sorrisi, infine, e valutai il suo abbigliamento...
Un vecchio basco e un mantello che avevano tutta l’aria di venire dal nostro magazzino, così come la variopinta marsina che si era infilato sopra la camicia...
“Eccentrico!” sentenziai vagamente divertita, accarezzando con mano leggera la stoffa liscia del risvolto della giacca “Curioso abbinamento... ma vi dona!”
Sollevai gli occhi sul suo volto e gli regalai un sorriso tra il divertito e il complice... un attimo, poi mi feci seria.
“Vi sono molte sartorie qui ad Ostyen, ma non so quanto siano sicure... e forse non ne avremo neanche bisogno!”
Mi voltai e aprii un armadio... c’erano molti costumi lì dentro, c’erano i costumi più nuovi di un po’ tutta la compagnia... tirai fuori una camicia bianca che era stata di Renart, un paio di stivali alti e uno dei mantelli lunghi e scuri di Tafferuille...
“Ecco!” dissi “Credo che queste cose possano andarvi bene...”
Gli voltai le spalle e mi avvicinai allo specchio, prendendo un panno bagnato e iniziando a togliermi il cerone dalla faccia...
“Mi occorrerà qualche minuto per togliermi il trucco di scena...” gli dissi “E vi chiederò di uscire mentre mi tolgo il costume... poi andremo insieme alla Place du Peuple! Insieme a me darete meno nell’occhio!”
Mi voltai un attimo e gli lanciai un’occhiata...
“E non temete... non vi chiederò perché siete ricercato... se è davvero solo un marito geloso a inseguirvi o la Guardia della Repubblica al gran completo... non ve lo chiederò, per ora!”
Sorrisi e tornai a guardare la mia immagine nello specchio.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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