“Già.” Annuì Emile. “Capisco il viaggio, i pericoli ed il vostro libro, ma, dopotutto, anche lo stomaco ha facoltà di farsi sentire. Del resto siamo nella libera Repubblica Ginestrina di Magnus.” Il suo tono era chiaramente sarcastico. “Però non siamo più tra i boschi…” continuò “… dunque il cibo bisogna acquistarlo e non più cacciarlo.” Sorrise ad Elisabeth. “Allora, moglie mia, sistema un po’ la nostra dimora, magari accendendo quegli sterpi laggiù… stanotte farà freddo, temo. Quanto a me, andrò in cerca di qualcosa da mangiare.” Prese allora, da una tasca, il permesso e lo consegnò alla donna. “Se arrivano i soldati, basterà mostrare questo e se ne andranno senza darci problemi. Io cercherò di fare il più presto possibile.”
Emile, così, si recò verso il centro della città, in cerca di cibo, lasciando Elisabeth a preparare il fuoco per la notte.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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