Orlando ed Altea scesero così attraverso quel passaggio tra gli scogli.
Ben presto la poca penombra causata dalla Luna si annullò ed un buio profondo avvolse ogni cosa.
“Tienimi per mano e procedi lentamente dietro di me…” disse Orlando ad Altea.
I due continuarono allora la loro discesa in quel misterioso Ade.
Ad un tratto, nonostante le difficoltà dovute all’oscurità, si ritrovarono in una sorta di corridoio sotterraneo, in fondo al quale brillava una debole luce.
“Sembra ci sia una stanza laggiù…” indicò Orlando a sua moglie.
Cominciarono allora ad avvicinarsi.
Orlando, giunto presso la soglia, si affacciò lentamente al suo interno.
“Pare non ci sia nessuno…” mormorò.
I due sposi così entrarono nella misteriosa stanza.
Era un luogo molto particolare.
C’erano abiti di ogni terra conosciuta, armi appese alle pareti e pelli di animali selvatici a terra.
Erano accese due grosse lampade ad olio, di uno stile molto pittoresco, forse originario dell’estremo Oriente.
Nella stanza inoltre era diffuso un profumo molto particolare, di una qualche essenza esotica.
“Per Belzebù!” Esclamò Orlando. “Non avrei mai immaginato di trovare un posto simile sotto gli scogli!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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