“E sia!” Esclamò Essien, come a voler attirare l’attenzione di tutti su di lui. “Avanti, dobbiamo completare gli ultimi preparativi in vista dello spettacolo!”
Diede così le ultime indicazioni ad ognuno.
Talia e Fantine prepararono i costumi ed aiutarono poi Gobert a sistemare gli attrezzi da utilizzare in scena.
C’era fermento nella compagnia per lo spettacolo.
Si sarebbero esibiti davanti ad un pubblico diverso da quello che avevano visto fino ad oggi.
Il pubblico della capitale era probabilmente, non solo più colto, ma anche più esigente dei contadini che popolavano i villaggi e i borghi del Nord del paese.
E questo lo sapevano bene i nostri attori itineranti.
“Dov’è Tafferuille?” Domandò improvvisamente Essien.
“Eccolo!” Indicò Tissier.
L’uomo senza volto era appena tornato.
Appariva più silenzioso e pensieroso del solito.
“Tutto bene, amico mio?” Domandò Essien.
Ma Tafferuille non rispose nulla, limitandosi solo ad un enigmatico cenno col capo.
Raggiunse allora il retro del carro e, estratta una bottiglia di vino, cominciò a bere.
“Non prima dello spettacolo, Tafferuille.” Avvicinandosi a lui Essien.
“Va al diavolo, Essien…” mormorò Tafferuille “… lasciami in pace, oppure il tuo spettacolo andrà in scena senza la maschera di Tafferuille…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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