Un lieve chiarore, poi un incerto alone.
Una capanna illuminata da poche candele, alcune voci confuse ed immagini sbiadite.
Elisabeth cominciò a riprendere i sensi.
Pian piano rammentò ogni cosa: il libro smarrito, la lite con Emile, gli uomini entrati nella sua stanza.
“La donna si è svegliata…” disse uno degli uomini attorno ad un tavolo “… va a controllare.”
A quell’ordine, un altro si alzò e si avvicinò ad Elisabeth.
“Avete sete?” Chiese alla prigioniera.
Elisabeth era infatti legata con le mani dietro lo schienale di una sedia.
“Dalle da bere e torna a giocare.” Mormorò uno di quelli rimasti attorno al tavolo.
L’uomo allora avvicinò un mestolo d’acqua alla bocca di Elisabeth.
In quel momento la donna si accorse di una borsa sul tavolo, proprio in mezzo a quegli uomini.
Una borsa grande poco più del suo prezioso libro.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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