Vedete, sir Lancelot, la storia il più delle volte si discosta dai romanzi.
La figura del cavaliere errante, storicamente appunto, non esiste.
La cortesia e l’istruzione alle arti è spesso un’invenzione dei cantori cortesi, che amavano ingentilire i loro protagonisti descrivendoli come eroi romantici e propensi alle più nobili discipline.
Ad esempio, nel Basso Medioevo (XII- XIV secolo) in molti trattati di filosofia e di amore prende corpo una contesa, su chi sia più valente come amante tra il cavaliere ed il chierico.
Il grande Andrea Cappellano, ad esempio, affronta questa tenzone, facendo poi risultare vincitore il chierico, perché conoscitore di arti e discipline (secondo lui infatti la donna si conquista col dialogo, perché è il linguaggio delle anime).
Ovviamente non mancano esempi illustri di cavalieri colti.
Come ad esempio il nobile Renato D’Angiò, uomo di straordinari sentimenti e passioni, che fondò l’ordine cavalleresco della Luna Nascente.
E si potrebbero fare altri celebri esempi