Da piccolo ricordo di un cantastorie che passava sempre sotto le mura del convento che ospitava la mia scuola.
Talvolta le suore ci permettevano di restare nel cortile ad ascoltare le sue storie.
Egli, mentre recitava di miti d’amore e d’eroismo, soleva mostrarci delle raffigurazioni delle scene che animavano i suoi versi.
Ricordo che io restai rapito da quella che raffigurava Lancillotto che portava via Ginevra dal castello di Gorre.
E sulle parole di quel cantastorie la mia mente ed il mio cuore cavalcavano lontano, sulle tracce di quell’eroiche gesta e di quegli amori eterni.
Oggi sono un cavaliere e passeggiando per le vie di Camelot ho rivissuto la magia di quei versi che udivo da piccolo da quel cantastorie.
Sono le vostre parole ed i vostri pensieri, messer Taliesin.
Avete il dono, con la vostra arte di narratore degli uomini e delle loro passioni, di vivere al di là del tempo.
Siete il figlio di un mondo lontano, solenne ed eroico.
Un mondo che sapete far rivivere per noi tutti con i vostri scritti.
Vorrei dedicarvi almeno un singolo lampo di tutte quelle sensazioni ed emozioni che da sempre ci offrite.
Ma non possiedo la vostra arte, amico mio.
Ma dal profondo del cuore vi faccio i miei più sinceri auguri. Per oggi e per sempre