Discussione: Il Giglio Verde
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Vecchio 08-11-2011, 17.45.26   #1052
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
C’era fermento ad Ostyen quella mattina, non c’era persona che non fosse per strada e che non stesse attendendo con trepidante attesta la parata e il successivo discorso di De Jeon... e io, in tutta sincerità, non potevo dire di far differenza.
Me ne stavo di fronte al carrozzone, scorrendo con lo sguardo il mare di volti che mi sfilava di fronte, quando inaspettatamente una mano mi afferrò saldamente il braccio e mi strattonò con forza sul retro...

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Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
“Allora, chi è?” Fece Renart fissandola negli
occhi. “Chi è che ami? Tanto lo so, c’è qualcun altro. Per questo non mi vuoi. Avanti, dimmelo. Tanto lo scoprirò da solo.” I suoi occhi erano cupi. “Dì la verità… è quel buffone, vero? Quell’idiota che non mostra mai la sua faccia? Si, è Tafferuille. Non è difficile capirlo. Ma sappi che se non sarai mia, non sarai di nessun altro.”
Per un istante rimasi senza parole, schiacciata tra il carrozzone e Renart che ancora mi stava stringendo il braccio con tanta forza da farmi male... lo fissai che qualche momento, sorpresa...
“Renart, tu sei pazzo!” dissi poi, dominando a stento la collera che quel suo tono duro e quell’atteggiamento autoritario mi stavano facendo salire “Tua o di nessun altro? Che cosa significa questo? Chi sei tu per dirmi questo? Io non sono tua, Renart... non lo sono mai stata! Ho cercato di dirtelo gentilmente, ho cercato di spiegarti... ma tu ti ostini a non voler capire! Ti ostini a vedermi come la tua Colombina’... ma Colombina non esiste, hai capito? Non esiste e non esisterà mai, ficcatelo bene in testa!”
Tentai di divincolarmi dalla sua presa ma non ci riuscii...
“Mi stai facendo male...” mormorai.
E fu in quell’istante che Essien ci richiamò.
Con mio enorme sollievo, dunque, Renart lasciò il mio braccio, ormai intorpidito dalla sua stretta, e andò a prendere il suo posto sul carrozzone...
La sfilata fu un successo, la gente di Ostyen non era poi così diversa da quella che avevamo visto in ogni altra città o paese che avevamo visitato... anche nella capitale, infatti, correvano e si accalcavano al bordo della strada al nostro passaggio, carichi di euforia e curiosità.
Quando infine giungemmo al luogo preposto e fermammo il carrozzone al centro dell’ampio spazio, io mi avvicinai lentamente al capocomico...
Avevo riconosciuto in parte la strada che avevo percorso la sera precedente, ero dunque abbastanza certa di esser vicina a Place des Martyrs... e una sorta di vaga agitazione mi colse, allora...
“Essien...” dissi raggiungendolo, in tono vagamente implorante “Essien... posso andare a vedere la sfilata? Ti prego, ti assicuro che ricordo perfettamente la mia parte... e ti prometto che non tarderò e sarò qui in tempo per l’ultima prova! Guarderò solo la sfilata... magari sentirò il discorso di De Jeon...” soggiunsi con l’aria di chi non intende dare ad una cosa troppo peso “...e tornerò subito. Ti prego!”
E poi lì c’era Renart, pensai. E io volevo assolutamente stargli ancora un po’ lontana: il braccio mi faceva ancora male dove l’aveva stretto!
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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