Lord Carrinton sorrise ed il suo sguardo s’illuminò a quelle parole di Altea.
“Si, ci sposeremo domani col sopraggiungere dell’aurora.” Disse alzandosi in piedi e tirando a sé Altea. “Prenderemo il mio cavallo e galopperemo per tutta la notte… attraverseremo le stelle e tu, mia amata, gareggerai con loro, fino a spegnerle una ad una… ma il firmamento neanche allora perderà la sua magia, perché resterai tu, la stella più bella, ad illuminare il cielo.”
La prese allora in braccio, stringendo il corpo di lei al suo.
Scese le scale ed uscì nel cortile.
Al suo fischio il destriero gli si avvicinò e, saliti in groppa i due innamorati, il cavallo si lanciò al galoppo nella campagna.
Carrinton ed Altea attraversarono così quel verdeggiante scenario che quella notte di Novembre aveva reso incantato.
Il sentiero che tagliava la campagna era segnato da ogni specie di fiori di campo conosciuti ed il loro profumo sembrava quasi tracciare il cammino dei due amanti verso la loro meta.
E quando i primi raggi dell’aurora cominciarono a schiarire il cielo, le alte scogliere presero forma dalle tenebre ormai morenti.
“Ecco, Altea…” indicò Carrinton alla sua amata “… su quella scogliera, la vedi? Quella chiesetta lassù? Sarà lì che ci sposeremo…”
E un raggio di Sole, sorgendo da Oriente, illuminò la chiesetta.