"Consideratelo fatto, mio signore."
Alle parole di Lord Missan, un vasto sorriso non potè fare a meno di affiorare sul mio volto. Tornavamo in patria!
Quanto a lungo avevo atteso questo momento... Dal tono del mio signore, poi, sembrava quasi evincersi una nota di positività, di giubilo, avrei osato dire di trionfo. E Lord Missan non era tipo dai facili entusiasmi, evidentemente doveva trattarsi di qualcosa di veramente lieto.
Con la gioia nel cuore, ma la determinazione affinché tutto venisse approntato nel più breve tempo possibile, distribuii ordini e commende.
Entro un quarto di clessidra eravamo pronti alla partenza, e un nostro uomo già ci precedeva alla volta di Dover, dove gli avevamo dato mandato di comprare il primo passaggio disponibile per la Francia, quale che fosse il prezzo.
Chissà come era cambiata la Repubblica, avevamo lasciato un Paese ancora in tumulto e impegnato nella ricostruzione dopo la bufera rivoluzionaria, come lo avremmo trovato ora? L'avrei riconosciuto?
Non importava, gli odori, i sapori di quella terra non sarebbero comunque mai mutati, così come il cuore degli uomini che la abitavano. Stavamo tornando a casa.
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Un Cavaliere è devoto al valore, il suo cuore conosce solo la virtù,
la sua spada difende i bisognosi, la sua forza sostiene i deboli,
le sue parole dicono solo verità, la sua ira si abbatte sui malvagi
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