Cittadino di Camelot
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Ero ancora totalmente immersa nei miei pensieri quando quella voce mi raggiunse. Sussultai, quasi mi avesse colta in fallo...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Non è su questo palco che monteranno il balcone di Colombina.” Disse all’improvviso una voce alle sue spalle. “E poi Colombina non è mai malinconica… ella è innamorata e gli innamorati sono sempre felici.”
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Mi voltai di scatto, quindi, e trovai quell’uomo immediatamente dietro di me. Indossava il mantello, come sempre faceva, e quel cappuccio calato sul volto, dal quale emergevano con sorprendente luminosità soltanto quei profondi occhi azzurri.
Gli sorrisi...
“Colombina...” risposi, con la voce bassa e sognante “Colombina possiede quella felicità serena, la felicità che le scaturisce dal cuore ogni volta che vede il volto del suo amato... una felicità semplice... e forse, proprio per questo, incrollabile! Ma noi...” soggiunsi sospirando “Noi siamo diversi! A noi è stato dato di vivere in tempi difficili, in tempi nei quali non è più possibile semplicemente crogiolarsi al calore dei sentimenti, in tempi nei quali il cuore e la ragione non sempre vanno d’accordo o in cui il cuore troppo spesso ci inganna, in tempi nei quali occorre prendere una posizione...”
Tacqui per qualche istante, mentre la mia mente volava lontano a percorrere quelle vie lungo le quali le mie parole sconsiderate e uscite di getto l’avevo spinta...
Ma subito la fermai.
La fermai e la costrinsi a tornare in quella piazza.
I miei occhi si indurirono appena, quindi, e il tono della mia voce si fece più pragmatico, mentre staccavo gli occhi dal mio interlocutore e il spostavo sul Palazzo della Ginestra...
“Domani ci sarà una parata...” dissi, quasi sussurrando “Al termine della quale, il repubblicano De Jeon terrà un discorso dall’alto di questo palco. Ebbene, io ho intenzione di esserci... e di essere molto vicina. Lui terrà gli occhi sicuramente piantati sulla platea durante quel discorso, scruterà i presenti ad uno ad uno, stregandoli e convincendoli che ciò che dice, qualsiasi cosa dica, sia l’unica Verità... farà così, lo so... farà così, perché la sua eloquenza e il suo carisma sono la sua forza... una forza ben più temibile di quella di un esercito!”
Di nuovo, tornai a guardare il mio interlocutore, puntando i miei occhi nei suoi...
“Io sarò proprio qui sotto e mi lascerò trascinare dall’impeto e dal fervore della folla... e...” esitai appena un istante, poi mormorai “E, se siamo fortunati, lui mi vedrà! Se siamo fortunati... beh, magari chissà che ben presto non avremo qualcosa di ben più interessante di cui parlare, noi due!”
I miei occhi rimasero nei suoi per un tempo indefinito... non sapevo cosa stesse pensando di me, non sapevo che cosa credesse o che cosa sospettasse... e non sapevo neanche che cosa si fosse aspettato da quel viaggio ad Ostyen... non lo sapevo, e forse fu solo la mia immaginazione che mi dette la percezione di averlo sorpreso... nonostante ciò, la cosa mi donò un curioso senso di soddisfazione.
“Ebbene, monsieur Tafferuille...” dissi, dopo appena un altro istante di silenzio, recuperando un tono melodico e leggero “Si sta facendo ben tarda ora e io credo che sarebbe bene per me tornare al carrozzone... E voi, monsieur? Non desiderate accompagnarmi, forse? Vi faccio notare, per altro, che non è affatto bene lasciare che una povera e indifesa giovane donna vaghi da sola per una così grande città... Non credete?”
Gli sorrisi, facendogli giocosamente l’occhiolino, e mi avviai per la via del ritorno... dopo appena qualche passo, poi, mi fermai e mi voltai a guardarlo, attendendo che si decidesse a seguirmi.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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