Hagus ascoltò con attenzione le parole di uno spaventato Cavaliere25.
“Il ragazzo sembra sincero…” disse la monaca a Hagus “… vi è lealtà nei suoi occhi…”
“E sia.” Disse Hagus. “Gli daremo una possibilità… una possibilità di redimersi…” si rivolse così a Cavaliere25 “… ascoltami bene, ragazzo… ora raggiungeremo alcuni miei compagni e da lì ci accompagnerai al palazzo del tuo signore, dove cercheremo di liberare quella poveretta. Ma bada bene di non fare scherzi, o sarà peggio per te.”
Così, Hagus, insieme a Cavaliere25, lasciò la chiesetta sotto gli occhi della monaca, la quale restò a pregare davanti all’altare.
I due, in sella a due cavalli, si diressero verso il porto.
Qui incontrarono alcuni zingari.
“Il capo non è ancora arrivato.” Disse uno degli zingari a Hagus.
“Non importa…” fece questi “… non abbiamo molto tempo… dobbiamo agire subito.”
“Senza di lui?” Domandò lo zingaro.
“Alcuni lo attenderanno qui…” rispose Hagus “… noi invece ci recheremo nel palazzo di Missan per liberare la donna.”
“Chi è questo ragazzo?” Chiese lo zingaro indicando Cavaliere25.
“Ci condurrà al palazzo dell’ambasciatore.”
“Missan è protetto da un cavaliere…” spiegò lo zingaro “… e sembra molto abile…”
“Lo affronteremo, se sarà necessario.”
“Anche noi abbiamo qualcuno nel carro.” Fece lo zingaro, per poi mostrare a Hagus e a Cavaliere25 il loro prigioniero.
Hagus, con suo stupore, riconobbe quel prigioniero: era Daniel.
“Cosa ci fa qui?” Domandò.
“Era ferito nel bosco” spiegò lo zingaro “e abbiamo deciso di portarlo via con noi. E’ stato medicato, ma è ancora debole.”
“Hai visto il mio volto in questa circostanza, ragazzo…” disse Hagus a Daniel “… e non ho molta scelta…” portando la mano ad accarezzare la sua spada.