Quella stanza.
Tutto sembrava intatto.
I fiori freschi e profumati che ornavano i davanzali, i vestiti di Semanide che si vedevano dagli armadi, i suoi gioielli, le sue spazzole poste davanti allo specchio.
E poi quel ritratto.
Il suo sguardo, il suo sorriso.
“Erano anni che non mettevo piede in questa stanza…” mormorò lord Carrinton, mentre teneva fra le braccia una spaventata Altea “… tutto è come allora… tutto è come quel giorno…” i suoi occhi sembravano ruotare su ogni oggetto di quella stanza, per poi posarsi su quel ritratto “… il fantasma di quella donna mi perseguita…”
Carrinton allora fece qualche passo verso quel ritratto e restò a fissarlo.
“Altea…” sussurrò “… forse non merito il tuo amore… ci sono cose di me che ignori… se tu sapessi la verità, non potresti più amarmi…” e chinò il capo davanti a quel ritratto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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