C'è del vero in quel che dite, penso tuttavia che si possa procedere, per puro diletto, se non con un'intenzione presuntuosa di ricostruire la Storia attraverso le troppe nebbie del mito, a riscontrare le tante analogie che il mito arturiano presenta con fatti realmente certificati accaduti in Britannia nel V secolo. Ad esempio, è un fatto che l'espansione sassone dall'est verso l'ovest dell'isola si sia interrotta intorno alla metà del secolo e per circa 50 anni, attestandosi in corrispondenza di una sorta di "confine invisibile" che divideva l'isola a metà da nord a sud. Così come è un fatto che alcuni esuli britanni emigrarono in Bretagna dando poi vita ad alcune signorie locali, così come è accertato che vi furono scambi commerciali e rapporti politici fra l'Armorica-Bretagna e la Britannia, così come il mito arturiano testimonia...
Insomma, il senso del vostro discorso lo comprendo e condivido, ma per me è bellissimo voler dare una forma a quel mito che si ha la certezza abbia avuto, nelle sue parti essenziali, una base di verità. In fondo anche Troia e l'Iliade venivano considerate pura leggenda impossibile da riscontrare nella storia reale, eppure Schliemann dimostrò il contrario.
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Un Cavaliere è devoto al valore, il suo cuore conosce solo la virtù,
la sua spada difende i bisognosi, la sua forza sostiene i deboli,
le sue parole dicono solo verità, la sua ira si abbatte sui malvagi
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