Discussione: Il Giglio Verde
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Vecchio 26-10-2011, 16.53.51   #900
Rodolfo
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Rodolfo è sulla buona strada
Prima di congedarlo, Lord Tudor assegnò a Rodolfo un suo fedele servitore affinchè lo accompagnasse al palazzo dove era alloggiato il ginestrino Missan,e ne potesse poi disporre a sua discrezione, attribuendogli un ruolo nel suo piano oppure lincenziarlo una volta giunto a destinazione.

Una volta lasciato il Belvedere, in sella al suo Albios, Rodolfo ebbe modo di conversare con Iwane anche per stabilire insieme il da farsi, una volta raggiunta la meta:

" Iwane, la tua guida mi è assai preziosa. Più esitante sarebbe stato,altrimenti, il mio incedere. Quanto però al cosa fare,una volta raggiunto il palazzo, credo che la cosa migliore sia che tu non mi segua
all'interno. Ti prenderai cura dei nostri cavalli,attendendo il mio ritorno nella locanda più vicina,badando bene che sia munita di una valida stalla dove poterli strigliare, rifocillare e far riposare. Alle spese ci penserò io."

Concordato ciò, proseguirono la loro marcia, pressochè senza proferire verbo, lungo vie e vicoli interni a Camelot e boscosi sentieri dell'intorno,finchè si ritrovarono a pochi piedi dalla poderosa porta in mattoni,oltre la quale si poteva scorgere il caldo rosso delle tegole e la sobria pietra vista delle pareti di una lussuosa dimora che Iwane gli indicò essere il palazzo verso il quale erano destinati.

Ringraziatolo per la sua sicura guida e ricapitolato quanto si era precedentemente stabilito, smontò dal suo cavallo,lo affidò a Iwane,e mentre questi si allontanava, s'incamminò, con passo deciso,verso la porta dove una guardia gli intimò di fermarsi,quindi, di presentarsi e dichiarare cosa lo aveva spinti fino a lì.

Prontamente Rodolfo rispose all'intimazione e al domandar dell'uomo: " Ave! Il mio nome è Flavio Petrucci e vengo da Roma."

Girando gli occhi all'intorno,come ammirato dalle bellezze che lo circondavano, proseguì dicendo: " Mi è stato riferito da miei fidati informatori di oltre Manica, di sincera fede repubblicana"

Interruppe poi,di colpo,corrugando la fronte, il suo parlare con un borbottio, " Ahimè, a Roma per ben due volte il popolo ha sollevato il capo per abbattere la tirannide del papa re e restaurare le antiche gloriose istituzioni repubblicane, e per due volte ha visto infrangersi il suo sogno sotto i colpi mortali delle spade"

Ricomposto il volto,riprese quindi il suo discorso dicendo:

" Mi è stato riferito,dicevo, che qui avrei potuto trovare Sua Eccellenza, messer Missan, illuminata guida e ambasciatore della Repubblica di Magnus, la cui fama di eroismo e virtù è giunta fino nella lontana Urbe".

Mentre parlava, quell'uomo non smetteva di fissarlo in cagnesco, squadrandolo da capo a piedi. Solo dopo che ebbe concluso la sua presentazione, voltò lo sguardo verso l'interno, lanciando un sonoro fischio al quale gli corse incontro un giovane garzone, cui ordinò di avvisare il maggiordomo della visita, affinchè quest'ultimo andasse ad informarne il padrone e,una volta ricevute istruzioni sul da farsi, lo raggiungesse per riferirgli quanto gli fosse stato ordinato.
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Rodolfo Iulo

" Concordia parvae crescunt, discordia maximae dilabuntur "


Ultima modifica di Rodolfo : 26-10-2011 alle ore 17.32.29.
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