Lord Tudor scambiò alcune parole con Lyo.
Il cavaliere poi, accusando alcune vertigini, chiese al suo signore il permesso di potersi ritirare.
Rimasto solo con Rodolfo, lord Tudor riprese il discorso che l’arrivo di Lyo aveva interrotto.
“Come vi dicevo, messere, il vostro piano è tanto ambizioso, quanto geniale.” Disse il duca. “Tuttavia non vi nascondo che occorrerà molta prudenza da parte vostra. L’ambasciatore Missan è uomo molto scaltro, oltre che viscido come una serpe.”
Prese allora una cartina di Camelot e delle terre circostanti.
“Ecco…” indicando un punto sulla cartina “… i miei informatori affermano che qui si trova il palazzo nel quale dimora Missan. Si tratta di una residenza aristocratica, ma il suo padrone è rimasto nell’anonimato. Questo ci fa pensare che i Ginestrini possono avere un qualche contatto qui a Camelot…” alzò gli occhi dalla cartina e fissò il cavaliere giunto da Roma “… e qui, messere, anche io vi incaricherò di una missione… oltre ad indagare su Missan e sul suo credo politico, vi chiedo di scoprire se davvero quell’uomo possiede degli appoggi nel nostro reame. Capire, insomma, se a Camelot ci sono traditori che si sono venduti alla causa di quegli sporchi Ginestrini. E’ un incarico molto delicato… ma ho fiducia in voi, cavaliere.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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