Lord Tudor fissava con ammirazione Rodolfo.
Quel cavaliere era animato da profondi valori e solidi ideali.
Ed era evidente che una forte Fede religiosa sosteneva il suo animo.
“Ora capisco perché monsignor Ulivieri ha scelto voi per indagare su questa storia, messere…” disse il duca “… i nostri nemici sono uomini tanto malvagi quanto astuti. Essi adoperano valori quali la libertà e l’eguaglianza solo per proteggere tutto l’odio e l’astio che provano verso l’aristocrazia e soprattutto la Chiesa. Una tirannide è sempre un male… perchè opprime il popolo fisicamente, fino a schiacciarlo… ma la dittatura ginestrina è ben peggiore… essa non solo opprime nel fisico, ma anche nello spirito. Perché imponendo al suo popolo anche in cosa credere, essa ne affossa l’anima, rendendola sterile alla vita stessa. L’uomo è stato creato per glorificare Dio” continuò lord Tudor “ed è innaturale negare dunque la presenza del Divino.” Si voltò poi a fissare la campagna che avvolgeva il Palazzo del Belvedere. “Il vostro piano è lodevole, cavaliere… ma molto rischioso… l’ambasciatore Missan è un individuo scaltro e velenoso… e quando sarete nella sua dimora nessuno, nemmeno io, potrà proteggervi. Sarete alla mercè delle sue spie e delle sue guardie. Vi sentite dunque di affrontare questa rischiosa impresa da solo?”
In quel momento fu annunciato Lyo.
“I miei omaggi, mio signore.” Entrando questi.
“Salute a te, ragazzo.” Fece lord Tudor. “Ma dove eri finito?”
“Avevo una questione da risolvere, milord.”
“Bene…” annuendo il duca “… lascia che ti presenti un nobile cavaliere giunto ora dall’Italia…. Sir Rodolfo, appartenente all’Ordine dello Scudo Cruciforme. Questi è invece sir Lyo Bahyle, un mio fedele cavaliere.”
“Onorato, messere.” Fece Lyo rivolgendosi a Rodolfo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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