I passi.
Poi il rumore delle chiavi che aprivano la cella.
Un attimo dopo Chantal si ritrovò davanti alcuni soldati della repubblica.
Uno di questi la prese con forza, portandola fuori dalla cella.
La ragazza fu così condotta, attraverso un lungo e freddo corridoio, nel cortile di quel palazzo e fatta poi salire su un carro.
C’era anche un’altra ragazza.
Tremava dalla paura ed un pallore cadaverico sembrava renderla più simile ad un fantasma, che ad una creatura reale.
Aveva gli occhi consumati dal pianto e i lineamenti quasi deformati dal dolore.
Le due prigioniere furono così condotte via con quel carro.
“Signore…” chiamò debolmente quella ragazza ad uno dei soldati che guidavano quel carro.
“Cosa vuoi?”
“Per pietà, vi supplico…” con la voce quasi contratta per la paura “… dove ci state conducendo?”
I due soldati si scambiarono un veloce sguardo.
“In un posto.” Rispose.
“E dove?” Domandò ancora lei.
“Sta zitta!” Con durezza il militare.
Lei allora tornò a fissare il vuoto in silenzio.
E Chantal, fissandola, si accorse che quella ragazza sussurrava a se stessa qualcosa sottovoce: erano preghiere.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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