Monsieur ascoltò con attenzione ogni parola di Elisabeth.
“Quando ho visto quei due soldati paralizzarsi sotto l’alito di quel vento” disse “mi è sembrato quasi di sognare… non è la prima volta che vi vedo dire o fare cose apparentemente assurde… almeno per me, intendo… all’inizio, devo confessarvi, vi ho anche creduta pazza… poi, pian piano, ho quasi imparato a convivere con questa vostra sensibilità… ma la scena dei due soldati… beh, quella va oltre ogni ragionevole dubbio…” la fissò per un istante “… però avete ragione voi… perdonatemi se sono venuto meno al nostro patto… prometto che non chiederò più nulla di voi…”
Ad un tratto il vento si alzò ed il cielo si addensò di alte e spesse nuvole.
Bagliori lontani e boati che echeggiavano tutt’intorno annunciavano un’imminente tempesta.
“Meglio affrettarci, madame.” Disse Monsieur. “Una tempesta in piena notte, mentre si attraversa questo bosco, non è proprio il massimo.”
Galopparono allora più speditamente, fino a quando dal buio e dalla pioggia che cadeva fitta emerse una sagoma lontana.
Era un vecchia casa che sorgeva nel bel mezzo di quel bosco.
“Il Cielo è benigno stanotte.” Indicando quella casa Monsieur.
I due allora la raggiunsero e lui bussò con vigore alla porta di quella dimora.
“Chi è che disturba il mio riposo?” Gridò qualcuno dall’interno.
“Siamo viaggiatori.” Rispose Monsieur. “Il tempo è inclemente… vi prego, ospitateci per la notte.”
“Non c’è posto qui per voi!” Urlò la voce dall’interno. “Andate via e che la fortuna vi assista!”
“Lo farei, credetemi…” insistette Monsieur “… ma viaggio con una donna e non posso condurla sotto un simile tempo.” Mentre la pioggia gli bagnava il volto.
“Non è affar mio!” Fece quella voce. “Continuate il vostro cammino e non seccatemi oltre!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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