Presi la lettera dalle mani di quella donna e la lessi.
Il suo volto non mi era nuovo.
La scrutai e vici una ragazza solare e dal sorriso aperto. Se la raccomandava Lord Tudor, mi dissi, non c'era niente di cui preoccuparsi, certamente sarebbe stata un valido aiuto.
"Siete la benvenuta, Ines... il vostro arrivo è provvidenziale, poichè ci sono molti cambiamenti da apportare a questo luogo..." le mura spoglie di quei saloni mi mettevano ancora a disagio. L'austerità di quelle pareti coperte solo da pochi ritratti di persone a me sconosciute era insopportabile se confrontata con i ricchi arazzi che ornavano le sale di Beauchamps. "Venite..." mi diressi nelle cucine, il cui ambiente rustico era pulito e gradevole. "Al momento non facciamo caso alle formalità... riposate e poi vi accorderete con Mary sulle vostre mansioni..." le indicai una panca e versai sia a me che a lei dell'acqua fresca.
"Ci vedremo dopo... se mi cercate sono nella biblioteca a consultare i registri..." presi lo scialle di lana. "Ah, forse sarà il caso di riscaldare lo studio... portate un braciere, Gerard..."
Una volta nello studio, dopo essermi indaffarata a trasportare registri polverosi e consunti, mi accomodai su un'imponente sedia e iniziai a sfogliare i documenti, confrontando tra loro numeri e nomi. Le mie mani accarezzavano le pagine e poi si posavano sugli intagli dei braccioli. Chissà quante generazioni si erano sedute su quell'opera d'arte consumata dal tempo. Mi guardai intorno. Libri, mappe, pergamene... nessuno era andato a frugare tra di esse e non sembrava mancare nulla.
Mi dolevano gli occhi. Non ero abituata a leggere tanto e a concentrarmi in quel modo, strizzando gli occhi per leggere meglio la cattiva grafia dei precedenti amministratori.
Posai un momento il capo sulla pila di registri. Per un momento solo, mi dissi. Una vertigine mi colse all'improvviso nel dormiveglia e un rumore mi scosse all'improvviso. Alzai il capo e vidi che qualcuno aveva posato delle candele sul tavolo e fuori era ormai il tramonto. Mi massaggiai le tempie, frastornata.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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