Il fuoco sembrava danzare davanti ad Elisabeth.
“Mi state dando troppa importanza, madame.” Disse Monsieur. “Non penso che il vostro destino contemplasse di farvi incontrare uno come me… se così fosse” sorridendo “allora dovreste essere in collera. Pensateci… potevate incontrare un cavaliere, di quelli che si leggono nei poemi e nei romanzi, ed invece vi è toccato uno come me… senza una goccia di sangue blu nelle vene, né terre, né castelli.” Rise di gusto.
Ad un tratto qualcosa attirò il suo sguardo.
Fece allora cenno ad Elisabeth di non parlare, né fare rumore.
Qualche istante dopo delle ombre emersero dal buio e cominciarono ad avvicinarsi ai due.
“Qualsiasi cosa accada non muovetevi…” disse con un fil di voce ad Elisabeth.
Un attimo dopo due uomini comparvero davanti a loro.
“Salute a voi…” fece uno dei due “… stanotte l’aria è fredda… voglio sperare che non rifiuterete un po’ del calore di questo fuoco a due poveri soldati…”
“Sicuramente…” intervenendo l’altro “… siamo tutti fratelli a questo mondo…”
Monsieur annuì.
I due allora si avvicinarono al fuoco e si slacciarono i lunghi mantelli, mostrando i loro abiti.
Erano due guardie repubblicane.
“Cosa vi spinge a viaggiare nel cuore di una notte così fredda?” Domandò uno dei due a Monsieur.
“Siamo diretti ad Osyen…” rispose Monsieur “… sono in cerca di un lavoro per mantenere mia moglie.”
“Ah, così questa bella signora è vostra moglie…” fissando Elisabeth quell’uomo. “E non temete di esporla a qualche pericolo facendola viaggiare di notte in questi boschi?”
“Già, si potrebbero fare brutti incontri…” disse l’altro “… non siete d’accordo, madame?” Rivolgendosi ad Elisabeth.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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