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			Mi accomodai e sorrisi all'oste dal nome impronunciabile. "Bene" pensai prima di salutare il cavaliere; "costui dovrebbe essermi d'aiuto". 
Mi sedetti ed all'istante tutto il vocio etilico e frastornante mescolato alle risa sembrò evaporarsi nell'aria: un silenzio avvolse come protezione il cavaliere con cui stavo dividendo una cena e me stessa. 
Aspettavo un cenno: arrivò e vidi il viso di colui che avevo di fronte si illuminò in un sorriso."Ecco" mi dissi "ora, forse, saprò come procedere"
		 
		
		
		
		
		
		
		
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