Emrys: amico mio, è sempre una gran gioia rivedervi per le strade di Camelot

Si, come dite, questa storia è avvincente ma anche terribile.
Quanto all’immagine che ho inserito sotto il racconto, posso dirvi, in tutta sincerità, che non volevo metterne una che raffigurasse Faust.
Inizialmente l’avevo anche cercata, ma nessuna attinente a quel mito mi aveva convinto.
In verità io ne cercavo un’altra che avevo visto, qualche giorno fa all’università, come illustrazione del poema “La Visione di Vetti” di Valafrido Strabone.
Purtroppo però non sono riuscito a trovarla ed alla fine ho scelto questa, perché mi dava l’idea della morte, oltre che della dannazione (Sant’Ireneo infatti affermava che “si muore solo quando si perde l’anima”).
Sul capolavoro di Arnold Böcklin, “L’Isola dei Morti”, vi dirò che mi “invitate a nozze: quel quadro infatti mi ha stregato da sempre ed è il mio preferito in assoluto.
E’ un capolavoro e non a caso ha conquistato molti grandi personaggi (e non solo il fanatico e famigerato Fuhrer della Germania Nazista): a me personalmente basta solo vederlo per avere un vero e proprio attacco “d’ispirazione cronica”
Lady Altea: allora sono certo che da voi sarà davvero una piacevolissima giornata, Domenica

Io amo molto le caratteristiche feste che si tengono nei vari paesini e borghi antichi (ma fortunatamente anche in qualche centro più grande), pieni di folclore e tradizioni.
Hanno un fascino particolarissimo e sanno rapire con le loro atmosfere; quei luoghi sono piccole oasi in cui si conservano valori e meraviglie quasi scomparse altrove.