“Un nano, milady?” Stupito quel cavaliere dalle parole di Altea. “Non ho visto nessun nano. E quanto a quel capanno di cui dite, sono certo che non si trova nulla di simile da queste parti.”
Ad un tratto si udirono dei cavalli ed altri cavalieri raggiunsero quello che stava parlando con Lyo ed Altea.
“Chi sono costoro?” Chiese colui che sembrava essere il capo di quei cavalieri.
“Non so, milord.” Rispose il cavaliere vicino a Lyo e Altea.
“Potete chiederlo direttamente a noi, milord.” Intervenne Lyo. “Questo almeno comandano le regole della cortesia.”
Il capo dei cavalieri allora si tolse l’elmo e mostrò il suo volto: era lord Carrinton.
“Vedo che avete una lingua sicura e lesta…” disse a Lyo.
“Abbastanza per domandare il nome a coloro che mi stanno di fronte, senza chiedere ad altri di rivelarmelo.” Senza timore Lyo.
“Non solo sicura e lesta la vostra lingua, ma anche superba!” Esclamò Carrinton. “E visto che non avete timore di rispondere, ditemi allora cosa ci fate su questa terra.”
“Che io sappia questa terra non è di nessuno…” fece Lyo “… e quindi non devo certo risponderne a voi, milord.”
“Io sono il più potente dei signori che dimorano nei dintorni” replicò Carrinton “ed è dunque il mio blasone che vi impone di rispondermi.”
“Allora di certo voi siete lord Tudor…” fingendo un inchino Lyo “… l’uomo più potente a Camelot dopo sua maestà.”
Carrinton restò turbato.
“Conoscete lord Tudor?” Chiese.
“Sono uno dei suoi cavalieri, milord.” Sorridendo Lyo. “Sono sir Lyo Bahyle e questa gentile e bella dama” stringendo a sé Altea “è la mia dolce sposa lady Altea.” Aggiunse per poi voltarsi verso una sorpresa Altea e ricambiare il suo precedente occhiolino.
