“Eh, la curiosità è femmina!” Esclamò Buttleford. “Ed immagino che quel capitano abbia dovuto penare molto per resistere alle vostre domande, milady.”
“Cosa posso dire, milady…” accomodandosi il colletto Guisgard e fissando Melisendra “… ormai ho sviluppato un forte cinismo, che detesto io per primo, riguardo alle azioni compiute dai miei simili… guardo il senso pratico delle cose… perché tanto mistero? Perché mascherarsi? E’ forse brutto questo Giglio Verde?” Sorrise. “Vi immaginate, amici miei? La nostra lady Melisendra è tanto affascinata da quell’individuo e magari lui è sfigurato, deforme!”
“Perché dovrebbe esserlo?” Chiese Ymma. “Magari ci sono buoni motivi che lo spingono a celare la sua identità.”
“E la bruttezza non vi sembra un motivo più che giusto?” Scherzò Guisgard. “Solo nei romanzi cavallereschi gli eroi sono bellissimi e coraggiosi. Entrambe le cose sembrano difficili da potersi avere.” E rise di gusto.
“Io mi accontenterei di avere un nipote coraggioso.” Sbuffò lord Tudor. “La bellezza, a quanto vedo, serve a poco. Forse è considerata una virtù dalle donne, ma non certo da me.”
“Grazie al Cielo madre Natura non la pensava come voi, caro zio, altrimenti a quest’ora anche io andrei in giro con una maschera e magari firmandomi con qualche pseudonimo… non so, del tipo Rosa Viola, Peonia Turchina o Orchidea Amaranto!”
“Siete sempre il solito, sir!” Ridendo Buttleford. “Con voi non si può mai essere seri! Scherzate su tutto!”
“Chi, sir? Io, sir? No, sir!” Scuotendo il capo Guisgard. “Non scherzerei mai sul mio aspetto.” Sorridendo.
“E neanche sul tuo coraggio potresti scherzare!” Fissandolo lord Tudor. “Visto che non ne hai!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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