Si lord Hastatus77...avete ragione,
perdonate dunque la mia ennesima goffaggine, ma alla mia veneranda età si spara un pò a casaccio senza più memoria...e spesso i contorni appaiono incerti e nebulosi, specialmente quando ci si avventura come me in ombrosi sentieri di montagna che gli uomini moderni hanno inventato per comunicare oltre i confini dello spazio e del tempo.
Ma ci sono cose che non si possono raggiungere e ci sono parole che non ci si stanca mai di ripetere o di riportare: la retorica non esiste se non nella sua forma letteraria più sulblime; è forse retorica riascoltare una melodia perduta di secoli fa come "Scarborough Fair"?
Quando andrai a Scarborough Fair
Salvia, menta, prezzemolo e timo
Tu porta il segno del mio rimpianto
Alla donna che allora io amavo.
Vorrei in dono una camicia di lino
Salvia, menta, prezzemolo e timo
Tu dille che non voglio ricami
Ma che sappia che ancora io l'amo.
Per me basta un acro di terra
Salvia, menta, prezzemolo e timo
Quella casa tra il mare e le dune
E la donna che allora io amavo.
Tornerò a coltivare i miei campi
Salvia, menta, prezzemolo e timo
E distese di erica in fiore
Perchè sappia che ancora io l'amo.
(tratto da un'antica ballata del XIII secolo - riadattamento letterario e traduzione di Luisa Zappa Branduardi - Angeo Branduardi - Futuro Antico)
credo che questo valga anche per il "mio" Verso Camelot...
Taliesin, il bardo
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