“Beh, la vostra metà francese, pardon, di Animos, si fa sentire, eccome, milady.” Sorridendo Guisgard. “Ma poi non ha assunto un nuovo nome la vostra terra? Com’era? Aiutatemi, zio.”
“Io sinceramente non ho capito nulla di ciò che hai detto fino ad ora.” Scuotendo il capo il duca.
“Ah, si!” Esclamò Guisgard. “Magnus! Si, Repubblica di Magnus! Ma dicevo, la vostra metà d’oltre Manica si fa di certo apprezzare, milady, ma vi insegnerò, col vostro permesso, qualcosa che riguarda l’altra vostra metà, quell’inglese intendo… vedete, milady, una dama inglese trova sempre il modo per lamentarsi di qualcosa… ora di un vestito, ora di un diadema, ora della città, ora della campagna… persino del tempo una dama inglese trova il modo per lamentarsi… immagino sia per questo che gli uomini di queste terre hanno imparato ed essere così pignoli.” Sorridendo nuovamente.
“Lady Melisendra ha dovuto affrontare alcune situazioni ed un viaggio tutt’altro che semplici.” Intervenne lord Tudor. “Cerchiamo di farla sentire come a casa.”
“Immagino non sia difficile, essendo già per metà compiuta questa cosa, visto che la nostra bella dama è per metà inglese.” E rise di gusto Guisgard. “Perdonatemi, ma ho una particolare abilità, nonché un audace brillantezza, per le battute di spirito. Temo dovrete farci l’abitudine, milady. Però, magari, il mio spirito vi farà dimenticare le peripezie subite in patria.”
Restò poi per qualche istante a fissare la preziosa spilla che la ragazza aveva indosso.
“Per Diana!” Esclamò. “Davvero un gioiello degno di tale nome! Posso ammirarlo, milady? Davvero notevole… anche perché riesce quasi a non essere oscurato del tutto dalla vostra folgorante bellezza. Ma, mi chiedo… come avete fatto a portarlo con voi? Non sarà stato certo facile eludere i controlli dei repubblicani… mi viene quasi da chiedervi, milady, dove la tenevate nascosta una simile meraviglia… eh, è proprio vero… avete mille virtù e mille risorse voi dame francesi… ops, perdono, volevo dire di Animos…” e sorrise.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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