Lord Carrinton sorrise nel vedere quella luce negli occhi di Gonzaga.
“Voi non mi dovete nulla, milady…” disse il nobile “… sono io che vi sono debitore per la vostra compagnia in questa bella mattina di Settembre… e la vostra compagnia non ha prezzo…”
Poi si avvicinò, arrivando ad accarezzare i capelli di lei con il suo respiro.
Delicatamente le sue mani sfiorarono i fianchi di lei e, stringendola, la fece salire in sella a Starlight.
Un attimo dopo anch’egli montò in sella al suo destriero, un superbo sauro di color grigio.
“Venite, milady, vi mostrerò un luogo magico…”
E detto questo, Carrinton lanciò al galoppo il suo cavallo, seguito da quello di Gonzaga.
I due attraversarono una ridente boscaglia, di un verde luminosissimo, mentre aurei bagliori, generati dai raggi del Sole che filtravano tra i rami degli alberi, sembravano dardi fiammeggianti capaci di unire il Cielo alla terra.
E, oltrepassata la boscaglia, Carrinton e Gonzaga si ritrovarono in una piccola e lussureggiante conca, al riparo dalla calura del Sole ed addolcita da una lieve brezza.
Tra alberi secolari e nodosi che la ricoprivano con i loro rami, apparve ai due una vecchia torre diroccata.
“Questo è il luogo di cui vi ho parlato, milady…” sorridendo Carrinton “… qui è celata, dal tempo e dal vento, l’antica e triste leggenda di due teneri amanti… ascoltate, vi prego…” sussurrò il nobile “… ascoltate… il vento, si dice, racchiude nel suo malinconico sibilo la storia dei due sfortunati innamorati…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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