La giornata era luminosa e addolcita da una lievissima e delicata brezza, che ammansiva l’ultimo caldo di stagione e portava nell’aria il profumo delle colline.
L’uomo dalla maschera saltò giù dal carro e si avvicinò ad un cipresso, restando a fissare malinconico le verdi colline.
“Ehi, amico mio…” avvicinandosi il vecchio Essien “… su, non c’è tempo, dobbiamo provare… sai bene che solo tu potresti insegnare un po’ della nostra nobile arte al buon Renart…”
“Una volta qualcuno mi disse che l’Autunno è la stagione che meglio di tutte rende giustizia alla bellezza delle colline…” e sorseggiò del vino in una bottiglia che aveva sotto la giubba.
“Ora non è il momento di bere, accidenti a te!” Tentando di strappargli la bottiglia da mano il vecchio Essien.
“Al diavolo, Essien!” Tirandola a sé l’uomo mascherato. “Mi paghi per recitare sul palco! Quello che faccio quando scendo da esso è affar mio!”
“E sia, sciocco guascone!” Sbuffando Essien. “Ma bada che fra qualche minuto si comincia! E ti voglio lucido, o finirai per infilzarlo davvero il povero Renart!” Si voltò allora verso gli altri. “Avanti, si comincia! Gobert, prepara il monologo iniziale! E mi raccomando enfasi! Fantine, la parrucca deve essere bruna, no giallo sbiadito! Renart, la spada! La spada, accidenti a te! Sei il Capitano dei Dragoni di Florence, non un damerino del Delfino di Francia! Ah, perderò il senno dietro di voi!” Sbuffò di nuovo. “Talia!” Chiamò poi fissando il carrozzone. “Basta truccarsi! Non puoi diventare più bella di come la natura ti ha già fatta! Forza, in scena!”
Il sipario allora si alzò e Gobert, nei colorati e rappezzati panni di Arlecchino, cominciò a recitare:
“E’ questa la storia più vecchia del mondo
E come per ogni storia, Amore ne è lo sfondo!
Tre cuori in bilico, tra sentimenti, paure, passioni!
E queste cose muovono il tutto, tra emozioni e scossoni!
Il Capitano di Florence ama la bella e dolce Colombina,
ma qualcuno non ci sta e per amore di lei tutto lui combina...”
E recitati questi versi, la buffa maschera saltò via oltre il sipario.
“Entra in scena, Colombina” Gridò Essien, come il più ispirato e lunatico dei registi. “Entra e decanta il tuo amore per il bel capitano!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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