“Dite che mi piace madame morte?” Fece De Jeon mentre le guardie conducevano via Melisendra. “Vi assicuro di no, madame… è che ormai sono abituato al suo gelido alito… per anni, sotto il governo dei vostri pari e del Clero, io e i miei simili abbiamo convissuto con la morte. E non temete…” aggiunse “… i nostri soldati setacceranno per bene ogni angolo di quei luoghi… e voi sperate soltanto che riescano a trovare ciò che cerchiamo… speratelo per il vostro bene.”
Poco dopo la bella vedova fu condotta in cella.
Qui fra diverse persone incarcerate, nobili, servi di questi, chierici e persino suore, Melisendra ritrovò Giselle.
La donna era visibilmente provata, ma il rivedere la sua padrona la rianimò in un momento.
“Grazie al Cielo state bene, madame!” Esclamò portando le mani sul volto della sua signora. “Non temete, non mi hanno fatto alcun male…” la fissò “… la mia vita è sempre stata al servizio della vostra famiglia… non avrebbe avuto senso per me non condividere ora la vostra stessa sorte, madame…” ed abbracciò Melisendra.
Accanto alle due donne alcuni passavano il tempo rimasto loro giocando con i dadi.
“Fortuna che abbiamo il gioco ad allietare questi tristi momenti.” Disse uno di loro. “Ci aiuta a dimenticare…”
“Per troppo tempo abbiamo dimenticato…” mormorò un altro di loro, un ecclesiastico, forse un vescovo “… chiudendo gli occhi davanti alla realtà che ci circondava… ignorando così il dramma del popolo… ed ora ne paghiamo le conseguenze… tutto ciò è anche e forse soprattutto colpa nostra, amici miei…”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|