Discussione: Il Giglio Verde
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Vecchio 30-08-2011, 14.55.10   #22
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
La strada si snodava, secca e polverosa, tra i campi che si aggrappavano lungo i crinali delle colline battute dal vento; le pietre bianche che coprivano tutto lo spazio della carreggiata, e che di certo un tempo erano state ordinate e ben disposte, erano adesso, in quei tempi difficili, tutte dissestate e smosse tanto che il procedere sia a piedi che a cavallo risultava arduo e faticoso. C’era il sole quella mattina, un sole debole e dall’aspetto quasi malsano, che ancora faticava a farsi largo tra la cortina di dense nubi, ma che di tanto in tanto occhieggiava tra l’una e l’altra, bagnando la terra di candidi bagliori.
La carovana procedeva lenta lungo la via, tra i mulinelli di polvere e foglie che di tanto in tanto la avvolgevano; la sua stanca andatura, cadenzata dallo scalpiccio dei cavalli, era dovuta in parte, probabilmente, alle pessime condizioni della carreggiata e in parte, di certo, al fatto che non vi era nessun posto in cui essa era attesa...
Sospirai e mossi lo sguardo tra i miei compagni, scrutando il volto di ognuno di loro... volti che conoscevo bene, volti nei quali avevo imparato a distinguere ed interpretare ogni piega ed ogni fuggevole emozione, ogni travestimento, ogni maschera... volti stanchi e provati, volti indecifrabili e pensosi, volti diversi eppure tutti simili tra loro in qualche modo...
Erano tempi complicati, quelli... tempi difficili, specialmente per la gente come noi!
Avevamo conosciuto la nostra fortuna presso i più grandi signori, avevamo avuto giorni di gloria e di prosperità... poi la rivoluzione ci aveva portato via molti privilegi: quando le cose andavano male, dopotutto, chi aveva voglia di assistere agli spettacoli? Chi aveva voglia di ridere o di ascoltare storie?
Beh... noi avevamo scoperto, e a nostre spese, che quando le cose andavano male quelli come noi non erano bene accetti da nessuna parte!
E ora quel nuovo regime che stava nascendo... persino nel nostro piccolo gruppo le opinioni erano differenti: fiducia e preoccupazione, desiderio e inquietudine...
Ma finché avremo una piazza e qualcuno che ha voglia di starci a sentire’ aveva detto Gobert un giorno ‘noi lavoreremo! Non importa per chi, non importa dove... a noi serve solo un palcoscenico e un pubblico!
Ci aveva infervorati con quel breve discorso, ci aveva ridato fiducia... ed eravamo ripartiti. Di nuovo.
Li osservai uno ad uno, cavalcavamo da giorni ormai e la stanchezza e i troppi pensieri correvano nei nostri occhi. Spronai il mio cavallo, quindi, e lo portai un poco più avanti, al centro del piccolo gruppo...
“La vie sans aucune tristesse...” iniziai allora a cantare, modulando la voce in tono giocoso “Je veux vivre sans un regret...”
Quel canto era il nostro compagno, lo intonavamo spesso nei nostri spostamenti... ad un tratto la voce di Tissier, che era il più vicino a me, si unì alla mia, poi via via anche le altre: “Il faut vivre chaque jour, comme si c'était le dernier jour sur cette terre...”
Incrociai i loro occhi e ad uno ad uno li vidi sorridere...
Il resto del viaggio trascorse in modo più leggero.
Poi, finalmente, la strada giunse alla sommità dell’ennesima collina e di fronte a noi apparve una città di medie dimensioni, grigia com’erano spesso le città di quei tempi, ma movimentata e vivace...
Sostammo per un memento là, muovendo lo sguardo intorno, poi prendemmo a scendere la china verso la porta principale...
“Eccolo qui, il nostro nuovo palcoscenico!” mormorai tra me, spronando il cavallo per seguire gli altri.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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