Discussione: Il Giglio Verde
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Vecchio 30-08-2011, 00.15.09   #10
Melisendra
Cittadino di Camelot
 
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Registrazione: 27-02-2011
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Melisendra sarà presto famoso
Scossi il capo e gettai sul letto il velo nero che mi copriva il volto.
Ero stanca di portare quel lutto insensato. Mi sentivo soffocare dall'abito scuro e da quell'atmosfera tetra, dunque le mie dita corsero alla gola e litigarono con la collana di perle che mi imprigionava.
Ero vedova. Vedova di un uomo che odiavo.
Mi sedetti e pensai rapidamente alla successione vorticosa degli eventi che avevano travolto la mia tranquilla esistenza.

Ero cresciuta a corte, accanto ai principi di sangue, come si addiceva al rango della mia famiglia e, fino a qualche mese prima, volevo solo essere una degna discendente della mia casata.
Nel blasone di famiglia c'era un ramo di edera rampicante e il motto: Semper prospera. Mio padre diceva che era così che la nostra linea di sangue, più antica di quella del sovrano stesso, aveva attraversato i secoli.

Amavo la vita di corte e il luccichio delle meravigliose sale del palazzo. Camminavo nelle gallerie piene di specchi e assistevo alla continua ascesa politica del nome dei Du Blois. Presto mio padre, Thierry Alexandre Du Blois e Duca di Beauchamps, mi avrebbe trovato uno sposo e la linea di sangue sarebbe continuata attraverso di me, la sua unica figlia. Che ne sapevo io del mondo, mentre crescevo tra le feste del palazzo e i dolci ammonimenti di mia madre?
Tutto finì quando mi ritrovai, nel bel mezzo della notte, a prepararmi per fuggire da quella folla inferocita che si era radunata al di fuori delle mura del palazzo.
I rivoluzionari stavano facendo scempio dell'antica nobiltà. Thierry Du Blois aveva nascosto i nostri tesori e preparava la nostra fuga oltre il mare, quando fu arrestato. Pagammo un caro prezzo per salvargli la vita: fu così che mi trovai sposata all'uomo che aveva arrestato mio padre. Il regalo di nozze del mio sposo fu di rendermi orfana. Ormai sposato all'erede della fortuna dei Du Blois che bisogno aveva di mantenere le sue promesse?
Relegata in campagna dal mio amorevole marito, nella residenza dei duchi di Beauchamps, stavo preparando un piano di fuga, quando giunse una notizia che mi fece traboccare il cuore di macabra felicità: ero vedova.
Tornai in città e occupai gli appartamenti di mio marito. L'eroe della rivoluzione era morto in una volgare rissa da taverna. Così ero diventata la giovane e affranta vedova di Gilbert Lambrois.

"Semper prospera..." sospirai, disfando i bagagli e sistemando i miei abiti. Non conoscevo il mondo in cui mi ero trovata catapultata, ma sapevo che avrei dovuto rendere onore a quel motto e a coloro che prima di me lo avevano pronunciato con orgoglio.
Mi avvicinai allo specchio e mi incipriai con cura per apparire più pallida. Spazzolai i capelli e li intrecciai morbidamente.
I miei occhi non versavano lacrime da quando mi era giunta notizia dell'esecuzione dei miei genitori e mi rifiutavo di piangere la sorte di quel farabutto di mio marito. Mi aveva rivolto la parola poche volte ed erano state tutte sgradevoli.
"Melisendra Yolande Demetra Du Blois, Duchessa di Beuchamps..." mi coprii con il velo da lutto, "vi presento la vedova Lambrois."
Osservai corrucciata la mia immagine riflessa. Ero troppo giovane per quelle vesti che sembravano il sudario di una monaca.
"Madame, portatemi il vestito color avorio!" Gridai in direzione del corridoio.
Attesi che la mia dolce governante facesse capolino dalla porta. Era stata la mia balia ed era l'unica che non mi aveva mai abbandonata.
Non avevo altri servitori con me. Disponevo delle fortune dei Du Blois, ma non avevo intenzione di vendere i gioielli di famiglia per pagare uno stuolo di cameriere. Cosa ne sarebbe stato di me adesso? Orfana e vedova.
La corte si era dispersa e ciascuno aveva pensato a salvare se stesso. I tempi erano incerti e io ero solo una giovane aristocratica caduta in disgrazia.
"Vedova Lambrois..." sussurrai, come per abituarmi al suono di quelle parole.
Mi parve di sentire qualcuno bussare e delle voci provenire dall'ingresso di casa. "Madame?" domandai, lanciando un'occhiata nervosa all'uscio della mia camera.

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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.

Ultima modifica di Melisendra : 30-08-2011 alle ore 00.57.52.
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