Discussione: Il Giglio Verde
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Vecchio 29-08-2011, 23.06.02   #9
Chantal
Cittadino di Camelot
 
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Chantal sarà presto famosoChantal sarà presto famoso
Chantal avvertì stupore in quella domanda.
Tutto ciò che lei gli aveva narrato,dell'irruzione dei Ginestrini,delle minacce alla sua cattadra,del suo desiderio di far comunque ritorno in facoltà l'indomani,sembrava non aver scalfito l'austera figura di suo zio,i cui occhi di un azzurro mutevole si calavano tra il mondo esterno e la sua anima,proprio come vetro trasparente,impenetrabile,eppure che lascia vedere tutto.
E non la sorprese la sua reazione,nè che si curasse tanto della sua ultima affermazione.
"Sì,ho veduto un uomo e vi ho parlato".Ripetè Chantal.
Lo zio se ne stava alla scrivania,ma aveva distolto lo sguardo dai suoi scritti per guardare la nipote,lei fu assalita da un improvviso senso di colpa,non avrebbe dovuto rivelargli di quella figura,non in quel momento.Da quegli occhi riusciva a cogliere ed anticipare ogni parola,ogni pensiero che attraversasse il cuore e la mente di padre Adam.
Così,si voltò nella sua trasparente veste di lino bianco che le si raccoglieva al seno con piccole piegoline ornate di un pizzo lavorato a mano,e forzando un sorriso si portò al suo strumento.
"Desiderate che suoni per voi,zio?"
Mentre attendeva il suo assenso,egli non rifiutava mai a quella richiesta,fece roteare intorno al medio con le altre dita il suo anello,per poi sfilarlo.
Chantal portava sempre un anello alla mano sinistra,si componeva di una fascia d'oro che accoglieva nel centro un ovale con sopra intarsiata la figura di un uomo col capo cinto di alloro.Ai due lati vi erano due piccole pietre lisce,una del colore dell'ambra,l'altra dell'ametista.
Ho tenuto quell'anello,non me ne separerò mai più,l'ho tenuto perchè quando distolgo lo sguardo dal tuo volto,lo poso su di esso,e vi ritrovo quell'immagine di uomo col capo cinto di alloro,e ai miei occhi si apre il volto del mio campione,del Cavaliere che non si dimentica,dell'uomo che adoro come mio Dio mentre io gli ripongo sul capo l'alloro.
Il ricordo di queste righe scritte un tempo oramai lontano la tormentava ogni qualvolta si sfilava l'anello.E neppure lei era conscia dell'arcano motivo che,come un rito,la induceva a spogliarsene prima di suonare.
"Vedete,zio,ora non è importante quella figura..Perchè non abbandonate i vostri intenti e vi distendete mentre suono?Il Sole volge con purpureo incedere alla sera,ricordate che una volta mi diceste queste parole?Mai intraprendere questioni al calar della sera,la sera è sacra a Dio poichè è da preludio alla Notte governata dalla Luna,e la Notte è della quiete,non degli spiriti guerrieri".Chantal fece ad imitare la voce grossa dello zio,riproducendo con precisione quel suo suono con cadenza impressa dalla profumata Provenza,e le sue parole presero ad echeggiava nella sala evocando immagini di colline adorne di lavanda.Sapeva che se lo avesse fatto,egli avrebbe sorriso e il suo animo si sarebbe rasserenato.
Ma l'eco di quanto aveva udito nella mattinata in biblioteca,quando si fece il nome del capo,ancora la lasciava turbata."De Jeon"rievocava,"De Jeon è stato designato come il maestro".Ripeteva nella sua mente con l'accortenza che quel nome non le affiorasse alle labbra,ma rimanesse confinato in un pensiero cupo e avvinto dall'incertezza.
Dalla distensione che pian piano andava addolcendo le espressioni del volto dello zio,Chantal comprese trattarsi dell'approvazione ch'ella aveva richiesto.E iniziò a far vibrare le corde dell'arpa.
Chantal non è connesso