Con pioggia, nubi e tempesta, neve e vento
  con sole o al chiaror di luna in inverno,
  che giunga con quiete o gran tormento
  che rimanga un dì, un mese o in eterno.
   
  
La via vers'il castello d'antica leggenda:
  da questa giunser dame e cavalieri
  dagli albor dei tempi, quasi fino a ieri:
  Camelot è il nome, per chi lo intenda.
   
  E perché dal fardello del viaggio fosse tolto,
  anzitutto d'una nobildonna venne accolto
  qualunque cortese e onesto viandante:
  Llamrei, il tuo saluto addolcì il primo istante!
   
  
Chi suole immaginar primavera senza fiori,
  o cielo chiaro privo di stelle splendenti? 
  E nel veder giardino senza colori
  la mente volge a più lieti momenti!
   
  Llamrei, la tua grazia ti elesse dama:
  non svanì con te, anzi conserva il tuo scettro,
  tanta grazia qui unì la tua forma in spettro
  qual fossi presente, e la tua presenza brama!
   
  
Voce mai udita, eppur risuona perenne
  tra le mura mai erette, eppure immortali.
  Sguardo mai visto, eppur qualcuno sostenne
  l'assenza mutarsi in presenza, quasi fosser uguali! 
   
  Llamrei, ancor del tuo cospetto si ing
anna
  chi leggiadria in una dama os
anna.
  E ancor più la tua assenza cond
anna 
  chi chiama Llamrei finché risponda 
Anna!
   
  
Ove ciascun cavalier passato quivi giunto
  ti avesse donato in omaggio una rosa,
  ciascun cavaliere futuro sarebbe compunto
  nell'inseguir l'invisibile profumo che si posa
  nel seguire i tuoi passi passati, e presto presenti!
   
   
   
  Aphelion
