Il sipario del vecchio teatro di Camelot, naturale e incantato scenario dei nostri gdr.
Una scura figura passeggiava nella cavea semibuia e vuota, avvolta da un’austera quiete, quasi in contemplazione di chissà cosa, rompendo con i suoi sordi passi l’assoluto silenzio che dominava su tutto.
La fioca luce lambiva appena le maschere ammassate su di un baule, che con le loro grottesche, audaci, tragiche e patetiche espressioni sembravano sul punto di prendere vita ed animare la scena vuota.
Armi da lucidare e costumi sgualciti completavano il tutto, in attesa di un segno, forse divino, per dare un senso a tutto.
“Quando si alzerà il sipario” cominciò a dire quella figura “tutto sarà già pronto.” Sorrise guardando lo sfondo sbiadito e malconcio che racchiudeva il palcoscenico. “E starà a noi riempire tutto ciò con quello che abbiamo udito e sognato in tutte queste notti. Vi chiedete cosa utilizzeremo come scenario? Oh, ma il mondo e le sue meraviglie!” Esclamò. “Ed i pilastri che reggono il Cielo sapranno di certo sostenere questo sipario! Ecco, li udite?” Chiese gridando al vuoto che lo circondava. “Sono gli slanci, gli impulsi, gli istinti, le passioni che animano i nostri personaggi!”
Rise e la sua risata echeggiò riempiendo ogni angolo del teatro.
“Siete viandanti?” Voltandosi verso chi legge. “Poeti? Cantori? Mendicanti? Artisti? Sovrani? Giullari? Innamorati?” Non importa, raggiungeteci! Raggiungeteci qui! La compagnia di questi attori itineranti di un mondo tanto più fantastico, quanto più reale, ha bisogno di voi!” Sorrise. “Perché? Perché solo qui troverete ciò che state cercando…”
Si voltò allora di scatto verso il sipario.
“Un tesoro per riscattare la vostra vita?”
“Un ricordo lontano per farlo rivivere?”
“Un regno per essere potenti?”
“Una regina per essere re?”
Rise di nuovo.
“Qualsiasi cosa cerchiate, solo su questo palcoscenico la troverete…” sorrise accomodandosi il bavero “… foss’anche voi stessi…”
Prese allora un libro e lo aprì.
“La storia è già stata scritta” mormorò “e chiede solo degli interpreti per animarsi.” Aggiunse per poi cominciare a leggere da quel libro:
“Nel turbolento volgere di quegli eventi lui si era ritrovato ad essere studente, cavaliere, marinaio, chierico, fuorilegge ed infine saltimbanco.
Chi era dunque stato fino a quel momento e chi sarà d’ora in poi allora?
Chi se non una maschera dietro cui celare se stesso?
Una maschera per sfidare e vincere la fortuna, per burlarsi e poi nascondersi dai suoi simili.
Ora poteva finalmente esibirsi col suo solo cuore per dar vita a tutti loro.
E prima di andare in scena, davanti a quello specchio, lui sorrise e si inchinò al riflesso del vero volto della sua anima.”
Concluse la figura, per poi chiudere il libro e svanire dietro il sipario impolverato e rattoppato del vecchio teatro di Camelot, sognante e meraviglioso scenario dei nostri gdr…
Il giorno seguente...
MAESTRO DELLE CERIMONIE: "Ehi, Guis, quanto manca? Hai ultimato il tutto?"
GUISGARD: "Certo, amico mio, certo! E' tutto pronto! Ed è il caso di dirlo di nuovo... Dio, quanto sono bravo!"