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Vecchio 03-08-2011, 03.48.13   #4173
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Nelle strade deserte di Camelot giungo solitario e silenzioso, accompagnato solo dalla mia ombra che si staglia lungo il margine della via.
Avvolto nel mio mantello scruto ogni angolo, ogni vicoletto che si apre tra i palazzi e le botteghe, come sempre faccio durante la mia ronda notturna.
E quasi senza accorgermene giungo davanti al vecchio teatro di Camelot.
Da piccolo ci venivo spesso e restavo a fissare di nascosto gli spettacoli fatti di pittoresche maschere dai tratti grotteschi e variopinti vestiti dai ricami sognanti.
E così che quel lontano ricordo, assopito dal tempo, giunse a riaffacciarsi.
Rividi quel bambino nel teatro ormai deserto, solo a stento illuminato da una luce soffusa, mentre le marionette e le maschere fissavano il vuoto con i loro grandi occhi.
La scena era vuota, eccezion fatta per un attore che si esercitava nella sua parte.
Aveva un lungo mantello ed un’affilata spada che gli pendeva dalla cintura, mentre fra le mani stringeva un delicato fiore.
La maschera era bellissima, colorata e raffinata, nobile e solenne, degna di un cavaliere.
E forse lo era davvero.
Ad un tratto dal sipario apparve un’altra maschera.
Era una meravigliosa fanciulla, di un biondo pallido, con la pelle di ceramica e gli occhi languidi.
“Sposerò il marchese di Fiorenza.” Disse accigliata al cavaliere. “Ormai è deciso e nessuno può cambiare le cose, Guisgard.”
Guisgard…
Era dunque quello il nome del cavaliere, pensai affascinato e rapido dalla sua magnifica maschera.
“Stai commettendo un errore e lo sai…” rispose il cavaliere con tono risentito.
“Lui mi darà tranquillità e nobiltà.” Replicò lei. “Ha tutto per rendermi felice… eleganza, ricchezza e potere.”
“Parla la tua vanità, non il tuo cuore.” Esclamò il cavaliere. “Ti credevo una musa, una dea, una creatura privilegiata… invece sei solo l’eco di una delusione…”
“Cosa ne sai del mio cuore?” Con tono di sfida lei. “Chi sei tu per dirmi questo?”
Lui la fissò tradendo orgoglio, rabbia e malinconia.
Lei allora si voltò per andare via.
“Se mi ami…” disse il cavaliere “… se mi hai mai amato, allora non andartene in silenzio…”
Lei si fermò per un istante, ma senza voltarsi, mentre una lacrima scendeva, muta e delicata, da sotto la sua maschera.
Un attimo dopo uscì dalla scena, facendosi avvolgere dal sipario.
“Tu sei Guisgard!” Gridai avvicinandomi alla scena. “Sei il cavaliere più forte di tutti e con la tua spada sei il padrone della tua vita! Se io fossi come te non mi arrenderei a niente e a nessuno! Nemmeno alla natura!”
Il cavaliere allora mi sorrise, per poi levarsi la maschera e lanciarmela insieme al fiore che aveva con sé.
“A te, mio piccolo amico, porteranno più fortuna che a me.” Mostrò un lieve inchino e scomparve anch’egli oltre il sipario, lasciandomi a stringere fra le mani la sua maschera ed il fiore.
E quel fiore era, naturalmente, la mia margherita.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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