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Vecchio 02-08-2011, 03.18.39   #1
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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L'oscuro mistero del Castello di Glamis

Noi cavalieri e dame di Camelot siamo abituati ad imbatterci in qualche sinistra maledizione durante le nostre avventure.
Così, siamo costretti a confrontarci con le oscure forze del male ed a ricorrere a tutto il nostro valore per vincerle.
Ma, al di là dei poemi e dei romanzi, queste cose possono accadere davvero?
E’ possibile che le forze degli inferi riescano davvero ad influenzare un luogo e chi vi abita?
Qualcuno giurerebbe di si.
E se questo genere di avventure non vi spaventa troppo, allora vi è un posto dove simili avvenimenti sembrano davvero accadere.
Un luogo in cui il confine tra il Bene ed il Male sembra molto, ma molto sottile.
Un luogo che non sfigurerebbe affatto con le più inquietanti rappresentazioni viste nei romanzi gotici.
A vederlo sembra uno di quei castelli descritti nelle favole, con le sue torri a punta ed il suo giardino “all’inglese”.
Invece il Castello di Glamis, a Tayside, in Scozia, si porta dietro da secoli una terrificante fama.
Tra le sue mura si nasconde infatti il sinistro “segreto degli Strathmore, la nobile famiglia che lo abita fin dal XVI secolo.


EREDITA’ DI SANGUE

La lunga catena di fatti di sangue di cui il castello di Glamis è stato teatro ha avuto inizio nel 1034, quando Re Malcom II fu tagliato letteralmente a metà a colpi di “Clamore” (la tipica spada scozzese a lama larga) da un gruppo di ribelli.
Il sangue di Malcom formò sul pavimento una macchia impossibile da cancellare e ancora visibile ai giorni nostri.
Nel 1372 la proprietà del castello passò a sir John Lyon, che, fino ad allora, aveva abitato nel palazzo di Forteviot.
Qui si trovava un calice che, secondo la tradizione, non doveva essere spostato, a pena di gravi sciagure.
Tutta via sir John decise di trasferirlo ugualmente nella sua nuova dimora.
La maledizione però, pare, ebbe effetto solo nel 1383, undici anni dopo, quando sir John venne ucciso in un duello.
E proprio in quella data ebbe inizio la catena di morti violente che avrebbe conferito al castello di Glamis la sua lugubre fama.
Nel XVII secolo il castello, già di proprietà degli Strathmore, venne ereditato dal conte Patrick, un individuo dissoluto e violento, amante del gioco e dell’alcol.

Tra le vittime della maledizione (troppe per elencarle in questa sede) si annovera Janet Douglas, lady Glamis, bruciata sul rogo come strega.
E secondo molti il suo spettro, noto come la “Dama in Grigio”, si aggirerebbe ancora fra i corridoi del palazzo.

LA MALEDIZIONE DEGLI STRATHMORE

Oltre a tutto questo, al castello di Glamis è legata un’altra terribile maledizione: quel segreto degli Strathmore di cui accennavamo all’inizio.
Si cominciò a parlare di qualcosa di terribile connesso con i maschi della casata fin dalla morte di Patrick; ma fu solo nel 1904 che Claude Bowes-Lyon, tredicesimo conte, ammise pubblicamente l’esistenza di un segreto.
Dopo aver compiuto ventun’anni, il carattere di Bowes-Lyon si era profondamente modificato; sembrava letteralmente ossessionato da una consapevolezza troppo orribile da poter sopportare.
“Se solo sapessi la natura del nostro segreto ti getteresti in ginocchio e ringrazieresti Dio di esserne immune.” Confidò un giorno ad un intimo amico.
Il segreto in questione gli era stato rivelato da suo padre proprio il giorno del suo ventunesimo compleanno, con l’ordine di trasmetterlo a sua volta al proprio figlio.

Di che segreto si trattava?
Quando il quattordicesimo conte compì ventuno anni, ne venne a sua volta informato e, come suo padre, precipitò in uno stato di terrore.
Egli non volle tenere solo per sé quel terribile segreto e decise così di rivelarlo al suo fidato giardiniere, che abbandonò immediatamente il castello.
La dinastia maschile degli Strathmore si estinse proprio con il quattordicesimo conte e ora il castello è di della nipote che è totalmente all’oscuro della natura del segreto.
Ella provò a chiederlo proprio all’ex giardiniere, il quale rispose:
”Siete fortunata a non conoscerlo e non lo saprete mai, perché sareste la più infelice delle donne.”
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