Vi comprendo, mio buon bardo, credetemi, vi comprendo.
Perchè questa breve e delicata storia cela sensazioni ed emozioni che conosco fin troppo bene.
L’attesa può trovare conforto, talvolta, in gesti e rituali che tendono a personificare, a dare un volto, ai nostri stati d’animo, soprattutto quando madonna Speranza tende ad affievolirsi.
L’attesa è l’essenza stessa della vita, scrisse una volta un filosofo, e può avere mille volti.
Come l’attesa per il nostro signore che ci restituirà onore, terre e giustizia, o quella per un amico con cui si sono condivise avventure ed imprese, o quella per la donna amata, cercata ed invocata nei sogni più belli.
E non mi meraviglio, amico mio, che la vostra canzone sia riuscita in quel magico gesto che mi avete narrato.
In voi scorgo le virtù che occorrono ad un cuore e ad una voce per rendere viva ogni storia narrata.
Grazie per avermi raccontato di quella fanciulla e della sua statuetta d’argilla