Discussione: Mito Il Libro di Toth
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Vecchio 15-07-2011, 03.38.01   #2
Guisgard
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IL CORPUS HERMETICUM


Quando, a partire dal IV secolo Avanti Cristo, Greci ed Egitto entrarono in contatto per opera di Alessandro il Grande e della dinastia dei Tolomei, tra il pensiero filosofico e religioso dei due paesi si formò una commistione.
La figura dell’egiziano Toth si fuse con quella dell’omologo dio greco Hermes (Mercurio per i latini), apportatore di conoscenza e, tra il I e III secolo Dopo Cristo, una serie di opere “ermetiche” di vari dotti ellenistici, tra cui il Koré Mondou, il Pimandro e l’Asclepio, vennero attribuite a Toth/ Hermes e raccolte nel cosiddetto “Corpus Hermeticum”, opera tradotta in latino da Marsilio Ficino e pervenuta quasi integralmente fino ai giorni nostri.

Secondo questo nuovo Libro di Toth, che secondo la tradizione sarebbe stato scritto su una preziosa tavola di smeraldo, l’uomo non è entità singola, ma un microcosmo che fa parte di un macrocosmo universale, dove “tutto ciò che sta in alto” si ripercuote inesorabilmente su “ciò che sta in basso”.


IL MISTERO DEI TAROCCHI

I Libro di Toth originale è introvabile sin dai tempi degli antichi Egizi, eppure il suo ricordo si è mantenuto intatto nel corso dei millenni: perché?
Molti sono pronti a giurare che ancora oggi antiche società segrete custodiscono alcune copie di quest’opera.
“La chiave delle cose nascoste a partire dalla nascita del mondo” opera, scritta nel 1540 da Guillaume Postel, rivela che i Tarocchi altro non sono che una versione popolare del Libro di Toth, composto originariamente da 78 tavolette di oro purissimo, con geroglifici e disegni simbolici che contenevano tutto lo scibile passato e futuro.

Due secoli più tardi lo scrittore Court de Gebelin riprese questa tesi nella sua monumentale opera “Il Mondo Primitivo”.
Un individuo di nome Aliette ne fu affascinato e nel 1788 disegnò un mazzo di tarocchi esattamente, almeno secondo lui, come dovevano essere quelli originali egiziani.
Il furbo Aliette non si limitò a questo, ma ribattezzò le carte “Tarocchi di Etteila” (il suo nome scritto alla rovescia) e diventò un cartomante ricco e famoso.

Da quel momento i Tarocchi cominciarono ad essere usati per predire il futuro, mentre il loro uso ludico (fino ad allora erano utilizzati come carte da gioco) venne quasi dimenticato.
Ancora oggi, in tutto il mondo, escono continuamente nuovi mazzi, che vantano, consciamente ed inconsciamente, nuovissime interpretazioni del magico libro del dio dalla testa di ibis.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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