La Dolorosa Costumanza.
Quelle parole echeggiarono su tutti i presenti, lasciando un velo d’inquietudine ed angoscia nell’aria.
“Spiegatevi meglio, milady…” disse Icarius a Layla.
“Non sono stata sufficientemente chiara, milord?”
“Nulla in tutta questa stramaledetta storia è mai stato chiaro!” Intervenne Lho. “Ci avete fatto giungere qui per riprendere con noi lady Talia e poi invece ci fate trovare il giochetto della perdita della memoria! Ed ora salta fuori anche questa misteriosa prova che sembra far più vittime di un mordo mortale! Chi siete veramente?” Chiese con rabbia il guardiano dei Taddei. “Da dove vi deriva tanto odio verso il sangue del mio signore? Da una vita precedente forse?”
“Ora basta, Lho!” Lo zittì Icarius.
“Una vita precedente…” sorridendo in maniera beffarda Layla “… chissà… forse davvero una sola vita non basta per contenere sentimenti così forti…”
Il guerriero scosse il capo nervosamente.
“Lho, potete uscire a calmarvi.” Fece Icarius. “Nel frattempo saprò fare a meno della vostra compagnia.”
“Grazie, milord!” Quasi come una liberazione Lho.
Uscito Lho, Icarius tornò a fissare Layla.
“Cosa c’entra la Dolorosa Costumanza col chiedere la vostra mano?”
“Essa mi impedisce di prendere marito, milord.” Rispose lei. “E solo vincendola io sarò sciolta dal voto che feci anni fa.”
“Che voto, milady?”
“Quello che feci quando giurai di non prendere mai marito.” Fissandolo Talia. “Volete forse divenire mio campione e tentare di spezzare quel giogo, milord?” Chiese con un sorriso di sfida.
Ma in quel momento alcuni valletti le si avvicinarono, sussurrandole qualcosa ad un orecchio.
Layla si scusò con i presenti e si allontanò.
Icarius restò per un attimo pensieroso, dopo aver udito le parole di Layla.
Ma poi subito cercò di destarsi da ogni altro pensiero che non fosse la sua Talia.
Layla si era allontanata e finalmente Talia era rimasta da sola.
L’eroe taddeide doveva approfittarne.
“Posso invitarvi a passeggiare nel verziere al chiaro di Luna, milady?” Domandò a sua moglie. “E’ una bellissima serata ed è un peccato sprecarla restando in casa..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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